L'antica Grecia e il mitico «Minoghero»

di Lucio Gardin

«Cantami, o Diva, del Pelide Achille?» diceva Omero nell'Iliade. O era Carlo Conti a Sanremo? Boh, è quel «cantami» che confonde un po'. Poco male, ormai Omero non lo insegna più nessuno. Peccato perché ha creato un mucchio di belle storie piene divinità. Farebbe comodo conoscere il valore della mitologia in quest'epoca in cui si usa l'aggettivo «mito» per descrivere uno che si fa un selfie.
La storia antica è piena di Divinità. Basterebbe prenderne una a caso e dargli una spolverata. L'antica Grecia era diversa dalla moderna Grecia, tanto per cominciare non aveva debiti con l'antica Germania e poi era ricca di cultura e storia, e soprattutto pullulava di Dei. Ce n'erano ovunque e, unici tra le divinità, si mescolavano tra la gente comune. Tu eri in fila al casello dell'autostrada e vedevi uno volarti sopra la testa e passare davanti a tutta la fila, e guai a dirgli qualcosa perché se si arrabbiava ti fulminava col Telepass. Si narra che nella guerra Greci contro Galli un Dio entrò in una rosticceria dicendo: «Io Apollo» e il commerciante gli rispose «Con le patatine?». Pare che si sia arrabbiato tanto, che ha iniziato a tirare saette a destra e a manca bruciando oltre duemila galli. Che comunque, trovandosi in rosticceria, sarebbero morti lo stesso. Tra gli altri Dei, da ricordare Ares il Dio della guerra, Diana il Dio delle sigarette, Minerva il Dio dei cerini, Pahl il Dio dei vitalizi, poi c'era Demetra il Dio delle edizioni tascabili, Mercurio il Dio dei termometri.
Tra i miti, grande successo ebbe il Minotauro (metà uomo metà toro), il Minoghero (metà assente), l'Amazzone (metà uomo metà commessa Amazon), e le Sirene (metà pesci e metà auto della polizia). Di tutti gli Dei, quello più sfigato è senza dubbio Achille perché era immortale in ogni parte del corpo tranne che nel tallone destro. Perché, pensate il destino, Achille aveva il tallone d'Achille. E come non bastasse, nel tallone aveva tutti gli organi vitali: cuore, fegato, milza, polmoni, cervello... tutto nel tallone. Infatti, spesso gli dicevano «tasi tì che te ragioni coi pei». Avendo tutti gli organi vitali nel tallone, il resto del corpo era vuoto, cosa che lo rendeva particolarmente fluttuante nelle giornate di forte vento.

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