L’evento / L’intervento

Caro Vasco, ti scrivo

L’editoriale del direttore dell’Adige Alberto Faustini

Caro Vasco ti scrivo, così, in vista del tuo arrivo a Trento, ... ti distraggo un po’. E siccome sei molto lontano, più forte - e in prima pagina - ti scriverò. Da quando l’idea del tuo concerto in Trentino è partita, c’è una grossa novità: l’anno vecchio è finito, ma qualcosa ancora lì non va. Si esce poco la sera, compreso quando è festa. E non c’è chi ha messo sacchi di sabbia vicino alla finestra, ma poco ci manca, come avrai visto. Non si sta senza parlare per intere settimane. Viceversa, non si fa che parlare. Non di te, non del tuo concerto.

Tu sei amato da tutti. Anche a Trento e Bolzano (dove non a caso sono stati venduti molti biglietti). Per non dire delle persone che arriveranno da ogni dove per vederti, per ascoltarti, per partecipare a un evento che renderai indimenticabile. E per non dire dell’eco che avrà questo concerto. Uno spot pazzesco per il Trentino. Si parla però molto di chi organizza tutto: la Provincia di Trento. Del resto tu, che come noi sei nato nella sana provincia italiana, lo sai bene: se non si fa una cosa, ci si lamenta; se la si fa - e si cerca giustamente di farla in grande - ci si lamenta comunque. Ma alla fine, non temere, quando arriverai ci saranno solo abbracci. Perché - sempre usando le parole del grande Lucio Dalla - tutti quanti (ti) stanno già aspettando. Il 20 maggio sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno.

Ogni Cristo scenderà dalla croce. E a Trento ne sono stati crocifissi parecchi, in questo periodo. Anche perché alcuni hanno gestito la cosa mettendosi un po’ in croce da soli, anziché parlare solo di una grande festa, di un grande evento, di una scommessa che il Trentino - soprattutto a questo punto - deve solo vincere. Non so se ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno - ma in questo caso la colpa è di Putin - ma sono certo che in un certo senso anche i muti potranno parlare, mentre i sordi, se lo fanno, canticchiano probabilmente alcune delle tue canzoni.

Vorrei dirti che si farà l’amore ognuno come gli va e che anche i preti potranno sposarsi soltanto a una certa età, ma da queste parti su certi argomenti fatichiamo a scherzare. Così come fatichiamo a pensare a un concerto così grande, con tutta quella gente. Ma senza grandi disturbi, qualcuno in quei giorni sparirà. Ma molti resteranno. E chi si lamenta lo fa per ragioni politiche - e per aspetti organizzativi che ancora sembrano tutti da definire - che hanno poco a che fare con te.

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico e come sono contento di essere qui in questo momento (in regione la Vascomania è già partita).

Vedi, vedi, vedi , vedi, vedi caro amico, cosa si deve inventare per poter riderci sopra (dai, sorridi anche tu), per continuare a sperare (e speriamo che vada tutto bene, anche se ovviamente è una prova mica da ridere). E se quest’anno poi passasse in un istante, vedi amico mio, come diventa importante, che in questo istante ci sia anch’io (ne parleremo per anni e mi piace pensare che l'area che ospiterà il tuo concerto possa diventerà davvero un parco dedicato ai grandi eventi, allo sport e alla città).

L’anno che sta arrivando tra un anno passerà. Io mi sto preparando (insieme a tantissimi trentini e altoatesini), è questa la novità. Insomma: tu hai già vinto. Mentre il vicino Trentino - che ancora una volta ha il coraggio di organizzare qualcosa di speciale (mentre qui dormono) - è sotto esame. In quanto a noi, all’inizio sembriamo orsi (animale non proprio amatissimo ultimamente), ma poi sappiamo far festa. Ti fidi?

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