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Il viaggio nella notte di "Profane" il nuovo singolo con videoclip degli Hi Fi Gloom

di Fabio De Santi

Prosegue la politica dei singoli degli Hi Fi Gloom una delle band più ispirate della scena rock del capoluogo. Dopo l'attenzione ottenuta con il brano "Hate and the Beast" l'autunno scorso tocca oggi alla canzone "Profane" già disponibile su tutte le piattaforme streaming e nei digital store.

"Profane" per gli Hi Fi Gloom, leggasi Alessio Zeni (voce, chitarre), Daniele Bonvecchio (batteria, elettronica) e Simone Gardumi (synth, elettronica), è anche il secondo capitolo della nuova stagione del gruppo che dovrebbe portare alla registrazione del secondo album dopo il debutto uscito nel 2018. Nel testo del brano Alessio Zeni parla di una sfida alla sacralità delle idee, alla fissità delle posizioni e mette in discussione la perfezione di chi vuole avere ragione, complicando le cose, sempre: “Nel male e nel bene, profano”.

La canzone è accompagnata dalle immagini di un videoclip, per il quale la band si è servita delle capacità tecniche di montaggio ed editing di Mario Cagol. La registrazione ed il mix sono a cura di Fabio de Pretis e Mauro Iseppi del Blue Noise Recording Studio di Mattarello e masterizzato da Mauro Andreolli ai Das Ende der Dinge di Trento. "In questo pezzo - raccontano all'Adige gli Hi Fi Gloom - troviamo atmosfere elettroniche per un mood con sonorità che vengono da lontano e che ti catapultano in un ambiente urban. Il sound è cupo, scuro, alla Depeche Mode, ma mantiene sempre una sorta di leggerezza, non è mai invasivo, è un sound “educato” ".

La canzone esplora i diversi stati d'animo che caratterizzano una discussione tra due persone: "Non è raro che in questa situazione si ricoprano dei ruoli, a volte è inevitabile. Allora a volte c'è chi si sente intoccabile e sacro, ponendosi su un ideale piedistallo, e chi tende a 'distruggere' perché quella presunta sacralità non la afferra. Da questo 'clash' di posizioni, scaturisce la suggestione per le liriche del brano". La clip di "Profane" viene descritta invece come: "Un viaggio nella notte, nel buio più profondo, dove la nebbia impedisce di vedere lontano e dove si percepisce uno stato d’animo ben preciso, quello che scaturisce dall’incapacità nella gestione del conflitto, un sentimento che il narratore non sa se far esplodere o tenere nascosto, scappando".

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