Vendite via telefono, attenti alle fregature

Intortando» di parole l'ignaro utente, tra una lusinga e una promessa, la vocina del call center si fa dare il codice fiscale, e per il povero consumatore non c'è più niente da fare: è finito nelle braccia della nuova società, con servizi e costi tutti da vedere, e sorprese assicurate alla prima bolletta disponibile. Oltre ad essere una seccatura continua questo tempestare di telefonate per istigare al cambio della compagnia elettrica o telefonica, costituisce un rischio costante, visto che si è tenuti a prendere una decisione in fretta, su due piedi, senza poter disporre di tutti gli elementi di comparazione

di Pierangelo Giovanetti

Prendo spunto dal meritorio servizio dedicato dall'Adige alla piaga delle vendite e offerte per telefono per segnalare ai lettori un caso concreto occorsomi recentemente. Sono stato contattato ripetutamente (anche alle 9 di sera) dal call-center di una notissima compagnia di energia elettrica. La falsamente gentile telefonista ha tentato, con insistenza al limite della prepotenza, di carpirmi l'assenso a distaccarmi da Trenta per passare alla loro società. Mi ha fatto balenare un risparmio di qualche centinaio di euro (sic!) in quanto, a suo dire, la Trenta ci fa pagare il kwh 17 centesimi mentre loro lo fanno pagare solo 8.
Alle mie forti perplessità ha chiarito che mentre Trenta è vincolata ai prezzi governativi loro operano sul libero mercato e possono fare quindi i prezzi che ritengono più opportuno.
Mi sono chiesto: possibile che Trenta si arricchisca così spudoratamente alle nostre spalle e che tutti noi utenti siamo proprio dei babbei? Per controllo ho fatto un piccolo calcolo. Ho sommato le bollette del 2010 (circa 350 euro), ho diviso per i kw consumati (circa 2.000) e ho ottenuto in effetti circa 17,5 centesimi kwh, tutto compreso. Per ulteriore verifica sono entrato allora nel sito di detta società e ho facilmente constatato che loro il kw lo offrono non a 8 centesimi ma a 8,8 (praticamente 9) e che nell'offerta viene anche chiaramente specificato che il totale della bolletta è rappresentato per circa il 50% da costi di distribuzione, tasse, accise e accessori vari come previsto dalle normative vigenti. Ne conseguirebbe che l'altra metà è costituita dal costo della pura energia, per cui se la matematica non è un'opinione: 8,8 x 2 = 17,6! Da dove saltano fuori le centinaia di euro? Della serie: chi ci casca ci casca.
Pierfranco Fruet - Martignano
 

 
La concorrenza spietata fra società di servizi ha portato ormai a superare ogni livello di decenza e di rispetto degli utenti, configurandosi in molti casi come vera e propria truffa.
Quanto evidenziato con chiarezza esemplare e conti alla mano dal lettore di Martignano, è purtroppo quanto accade regolarmente - ormai si può dire ogni giorno - nelle case dei consumatori. Arriva la telefonata di questa o quella compagnia telefonica, di questa o quella società dell'energia elettrica che, usando le parole magiche «risparmiare soldi» e «guadagnare», avanza la domanda- trabocchetto: «perché lei vuole pagare di più la bolletta?».
Il gioco è fatto. All'utente, magari anziano, chiamato a casa mentre sta preparando il pranzo o era sotto la doccia, viene propinata un'offerta a cui deve rispondere al volo con un sì o un no, e in base a quell'adescamento il contratto telefonico è concluso, con tanto di registrazione che confermerebbe la volontà (carpita?) di cambiare società di servizi.
«Intortando» di parole l'ignaro utente, tra una lusinga e una promessa (tutta da dimostrare), la vocina del call center si fa dare il codice fiscale, e per il povero consumatore non c'è più niente da fare: è finito nelle braccia della nuova società, con servizi e costi tutti da vedere, e sorprese assicurate alla prima bolletta disponibile. Oltre ad essere una seccatura continua questo tempestare di telefonate per istigare al cambio della compagnia elettrica o telefonica, costituisce un rischio costante, visto che si è tenuti a prendere una decisione in fretta, su due piedi, senza poter disporre di tutti gli elementi di comparazione.
Come se non bastasse, tali avventurieri accalappia-clienti adesso arrivano a suonare al campanello della porta, presentandosi così: «sono l'addetto della luce, devo parlarle», come in questi giorni sta avvenendo nelle case di Trento. E una volta intrufolatisi in casa, mandarli via diventa un'impresa.
Attenzione, quindi, e occhio alle fregature. Adesso arrivano non più solo al telefono, ma anche alla porta di casa.
p.giovanetti@ladige.it

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