Giustizia / Il caso

"Ilaria Salis candidata alle Europee per Alleanza Verdi Sinistra"

Lo scrive online il quotidiano Il Foglio il quale, citando fonti del partito e del governo, riferisce che oggi sarà il corpo diplomatico italiano ad autenticare la firma dell'insegnante lombarda detenuta da 14 mesi in Ungheria, in attesa del processo per un'accusa relativa a un'aggressione a tre neonazisti

IL CASO Ilaria Salis detenuta a Budapest, il governo Meloni non si muove
VIDEO laria Salis portata ancora in catene in tribunale a Budapest

ROMA. Ilaria Salis è pronta a correre nelle liste di Avs per le elezioni europee. A darne notizia un articolo sull'home page de Il Foglio. Nel pezzo si parla di un posto da capolista del Nord Ovest per l'insegnante attualmente detenuta in carcere in Ungheria, in attesa del processo per un'accusa relativa a un'aggressione a tre neonazisti (che poi riceveranno prognosi di 5 e 7 giorni).

Secondo quanto scrive sempre Il Foglio, citando fonti di Sinistra italiana e di governo, sarà il corpo diplomatico italiano ad autenticare oggi la firma per l'accettazione della candidatura.

A fine marzo il tribunale a Budapest ha respinto la richiesta dei domiciliari in Ungheria. All'esterno e addirittura all'interno del palazzo di giustizia, i legali di Ilaria Salis e una delegazione di parlamentari italiani di opposizione sono anche stati fatti oggetto di insulti e minacce da parte di alcuni estremisti di destra.

In molti in questi mesi hanno espresso preoccupazione per le distorsioni giudiziarie, come i tempi abnormi del carcere preventivo, nel caso di Salis ormai 14 mesi, per un'ipotesi di reato di lesioni che però le autorità ungheresi vorrebbero di fatto equiparare a un tentato omicidio.

Da più parti, a cominciare dall'opposizione politica, si critica il governo per non essersi mosso energicamente nei riguardi dell'esecutivo ungherese, trincerandosi dietro una supposta autonomia della magistratura. In realtà, le condizioni di detenzione di Ilaria Salis, di nuovo portata in aula ieri con guinzaglio, manette e ceppi ai piedi, dipendono dall'amministrazione carceraria, cioè da una catena di comando che risale fino al ministero, cioè al governo di estrema destra guidato dal sovranista Viktor Orban.

Diversi esponenti del governo di Budapest, peraltro, si sono espressi nelle settimane scorse in modo molto sprezzante nei riguardi di Ilaria Salis e hanno pronunciato parlo che suonavano come una sentenza di condanna quando in realtà il processo è in corso.

Durante le contestate celebrazioni a Budapest del Giorno dell'Onore, un evento organizzato ogni anno per onorare un battaglione nazista che si oppose all'avanzata dell'Armata russa nel 1945, si verificarono almeno cinque attacchi contro militanti di estrema destra per mano di partecipanti a una contro-manifestazione antifascista. Fu in quel contesto che finì fra gli accusati anche l'insegnante italiana antifascista, che si dice invece estranea ai fatti.

Il clima politico e giudiziario attorno alla militante antifascista italiana, in un Paese noto per la tolleranza istituzionale verso i movimenti neonazisti, è dunque pesante e se a questo si aggiunge l'atteggiamento sostanzialmente pilatesco del governo di Roma, aumentano le preoccupazioni sul rispetto del diritto della cittadina italiana a una corretta detenzione e a un giusto processo.

Finora sono cadute nel vuoto tutto le richieste rivolte dall'opposizione di centrosinistra a Giorgia Meloni affinché venga convocato l'ambasciatore ungherese, sia presentata una formale protesta e si proceda con altri passi diplomatici di denuncia di quanto accade a Ilaria Salis.

Si fa notare anche che 14 mesi di detenzione preventiva per un fatto, in realtà, rubricabile come lesioni non gravi, è un periodo abnorme, che da solo testimonia dello stato del sistema giudiziario in quel Paese.

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sperava che "fossero giorni diversi" per la famiglia di Ilaria Salis, e invece sono giorni di rabbia e tristezza dopo che nessuna buona notizia è arrivata dall'udienza di giovedì scorso.

Il 30 marzo Roberto Salis, ha ricevuto la telefonata del capo dello Stato cui aveva scritto un email.

Al presidente Roberto Salis ha spiegato il diverso trattamento che sta avendo sua figlia rispetto a quello riservato a Gabriele Marchesi, due imputati in attesa di giudizio accusati delle stesse aggressioni a cui vengono applicate misure cautelari opposte: Marchesi era ai domiciliari a Milano ed è tornato libero, Salis era in carcere a Budapest e nello stesso carcere è tornata. 

Due cittadini italiani giudicati da due tribunali di due stati diversi con una disparità evidente, sulla quale Salis spera che Mattarella possa intervenire, dopo che dal governo non è arrivato l'aiuto sperato. "Questa disparità colpisce la nostra pubblica opinione", gli ha spiegato Mattarella, aggiungendo che "la differenza tra il nostro sistema, ispirato ai valori europei, e il loro sistema" ha determinato questa situazione.

Inoltre, gli ha detto di comprendere bene il suo stato d'animo e gli ha assicurato che farà quanto è nelle sue possibilità, che non sono ampie sul piano operativo e passano attraverso il governo.

"Il presidente ha ribadito la sua vicinanza personale a me e alla famiglia - ha raccontato Roberto Salis - e mi ha garantito il suo personale interessamento al caso. Lo ringrazio per la solerzia con cui mi ha risposto e soprattutto per la sensibilità e la vicinanza al dramma che sto vivendo con la mia famiglia".

La vicinanza umana soprattutto, ma anche la rapidità della risposta è stata una delle differenze maggiori notata da Roberto Salis rispetto alle interlocuzioni avute finora con il governo. Venerdì ha mandato la pec al Quirinale alle 10.30 e ieri mattina era al parco con il cane e non si aspettava certo di ricevere la telefonata del presidente arrivata alle 10.50.

"Siamo tutti molto contenti e lo sarà anche Ilaria quando la sentirò, è stata una telefonata molto cordiale di circa cinque minuti che mi ha fatto molto piacere e alla fine ci siamo fatti gli auguri di Pasqua", ha concluso Roberto Salis, che si augura di mantenere aperto questo dialogo con il capo dello Stato per trovare un canale istituzionale diverso e mantenere alta l'attenzione nei confronti della vicenda processuale di sua figlia. Che ora attende la prossima udienza del 24 maggio quanto meno sapendo che anche la più alta carica dello Stato è intervenuta sul suo caso, appoggiando la sua famiglia.

Soddisfazione per le parole di Mattarella sono state espresse da rappresentanti dell'opposizione, a partire da Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Pd, che ha definito "un grande segno di attenzione umana e istituzionale" la telefonata del capo dello Stato a Roberto Salis, mentre il segretario di Più Europa Riccardo Magi ha sottolineato che "solo il governo italiano non si è voluto accorgere di ciò che Ilaria Salis sta passando" e "Giorgia Meloni probabilmente ha perso il telefono dove conservava il numero di Orban". "Mattarella ha espresso vicinanza e solidarietà" mentre "dal governo Meloni, finora, un silenzio carico di calcoli elettoralistici", ha detto Osvaldo Napoli, della segreteria di Azione. 

 

 

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