Lombardia / Il caso

Evaso in fuga da tre settimane sui monti di Como. Il padre: "È innocente, i valligiani lo stanno aiutando"

Massimo Riella, sospettato per una violenta rapina in casa, è scappato nei boschi il 12 marzo durante un permesso per andare al cimitero di Brenzio dove è sepolta la madre. I quattro agenti che lo sorvegliavano sono gli ultimi ad averlo visto, da allora di lui si sono perse le tracce fra le vette al confine con la Svizzera: ricerche sospese

TRENTO. A tre settimane dalla clamorosa evasione, sarebbe ancora in fuga sui monti "di casa" Massimo Riella, 48 anni, fuggito il 12 marzo scorso durante un permesso ottenuto per far visita in cimitero a Brenzio (Como), alla madre morte tre mesi fa.

Riella era sorvegliato da quattro agenti della polizia penitenziaria, ma è risciuto a scappare infilandosi di corsa tra rovi e alberi nel bosco accanto al cimitero.

"Massimo è scappato perché è innocente" e ora qui "la gente lo sfama e lo protegge", ha detto il padre Domenico, intervistato dal Corriere della Sera.

Sospettato da anni di bracconaggio (fu anche arrestato per possesso di un fucile con matricola abrasa), Massimo Riella conosce molto bene persino le zone più selvagge e inaccessibili di quelle montagne e l'ipotesi prevalente, secondo gli inquirenti, è che sia ancora lassù, cambiando frequentemente nascondiglio.

Era detenuto nel carcere Bassone, in attesa di giudizio: l'ipotesi accusatoria riguarda una rapina ai danni di una coppia di novantenni. Ma secondo il padre, il fuggiasco è innocente: "Il mio Massimo - ha detto al Corsera - è mezzo matto, mi ha fatto disperare... Però non è tipo da picchiare gli anziani. È stato incastrato da un tizio che ha ospitato per una notte. È stato quell'uomo ad aggredire i due novantenni, usando un coltello sul quale c'erano le impronte di mio figlio".

Sempre secondo il padre, anche diversi paesani lo ritengono innocente e per questo lo aiutano: "Lo tengono una notte a testa. La gente se lo passa di casa in casa".

Nel frattempo, le ricerche sul terreno sono state sospese: costano troppo e finora non hanno dato esito. Si continua a monitorare la situazione e a cercare di individuare le tracce del 48enne, sperando in un suo passo falso.

Brenzio è una frazione del comune di Gravedona e Uniti, sui monti al confine fra Italia e Svizzera, in quella fascia delle Alpi che nella storia fu attraversata dai contrabbandieri  e da molte leggende. E ora, anche da evasi.

[foto da Facebook]

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