Ucraina / La crisi

Ue: per ora sanzioni contro i territori separatisti filo-russi, i leader e le banche finanziatrici

Verso un modello simile a quanto già fatto per la Crimea, black list di leader dei territori ribelli, di capi militari russi presenti nell'area ma anche di uomini d'affari. Niente riconoscimento dei passaporti russi rilasciati a cittadini delle due entità russofone. Draghi: "Ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass"

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BRUXELLES

BRUXELLES. Crisi in Ucraaina, in arrivo le mprime sanzuioni Ue, che sono di tipo "mirato", come annunciato ieri dal presidente di turno, il francese Macron.

L'ok al primo pacchetto di sanzioni degli ambasciatori Ue, a quanto si apprende, è di questa mattina e include il bando di importazioni ed esportazioni dalle entità separatiste ucraine sul modello di quanto a suo tempo fatto per Crimea, l'inserimento nella black list di nomi ed entità (politici, militari, operatori economici, esponenti dei meccanismi di disinformazione) più eventuali ulteriori personalità tra i comandanti delle forze di "peacekeeping" russe, i leader delle repubbliche separatiste, gli uomini d'affari che commerciano nell'area.

Il via libera - che per ora non è formale ma di principio - riguarda anche il non riconoscimento dei passaporti russi rilasciati a cittadini delle due entità.

Nel pacchetto di sanzioni proposte contro la Russia sul tavolo dell'Unione europea ci sono anche le banche "che stanno finanziando le operazioni militari russe e altre operazioni nei territori" riconosciuti da Mosca, si legge in una nota congiunta dei presidenti del consiglio europeo e della commissione Charles Michel e Ursula von der Leyen.

"Voglio prima di tutto esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di una inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell'integrità territoriale. Sono in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell'Europa. La via del dialogo resta essenziale, ma stiamo già definendo nell'ambito dell'Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia", ha detto il premier Mario Draghi in apertura del suo discorso all'insediamento di Franco Frattini al Consiglio di Stato.

Kiev intanto si dice fiduciosa e pronta a difendersi all'indomani della decisione di Mosca di riconoscere indipendenza delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk e di inviare truppe nel Donbass con lo scopo, è la versione del Cremlino, di "assicurare la pace".

E mentre il parlamento di Lugansk approva unanimemente l'accordo con Mosca, l'Ucraina assicura che i suoi confini non cambieranno, perché non sarà ceduto un solo pezzo del Paese: 'Avremo perdite ma vinceremo', ha detto ai soldati il ministro dell Difesa.

Kiev denuncia l'uccisione di due suoi soldati in bombardamenti, ma anche Lugansk parla di violazioni del cessate il fuoco da parte ucraina. E secondo Mosca le autorità ucraine hanno schierato 120mila soldati sulla linea di contatto.

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