Scuola / Il caso

Studenti in DAD prima della Maturità, i dubbi degli studenti e dei genitori

La decisione della Provincia spiazza i programmi, «ma se questo serve a far rientrare i ragazzi delle altre classi, va bene». Critico il vicepresidente della Consulta: «Tolgono il coprifuoco e rinchiudono i ragazzi?»

TRENTO. Maturità dolceamara per i ragazzi delle quinte trentine che dovranno rinunciare a chiudere il ciclo scolastico in presenza. «Ci chiedono di fare i giorni di giugno in dad - spiega Vittorio Benoni, presidente della Consulta degli studenti medi - e quindi saremo in presenza fino alla fine di maggio e poi a giugno, per circa una settimana, dovremmo avvalerci della didattica distanza. Anche se capiamo questa decisione e le motivazioni che ci sono alla base, è una situazione che ci lascia un po' delusi perché sarebbe stato molto bello finire tutti insieme: la fine delle superiori è un momento importante della vita dei ragazzi, è un passaggio educativo che segna la crescita».

«Una delle motivazioni ufficiali di questo provvedimento - riprende il rappresentante - è che dovrebbe servire per limitare i contagi tra gli studenti che dovranno fare la maturità, ma questo è in contrasto con il fatto che la scuola è un luogo sicuro e questo è stato sottolineato più volte. Inoltre anche se saremo in dad, non è che staremo chiusi a casa e quindi un po' di problemi ci saranno comunque».

Lo studente precisa: «In effetti, rimanendo noi di quinta a casa a studiare a distanza, si potrà così permettere ai ragazzi di terza e quarta di essere presenti, e bisogna dire che per loro è stato un anno molto duro, visto che hanno dovuto sempre stare in presenza al 50%. Se il nostro stare a casa per circa 5 giorni permette agli altri di poter frequentare la scuola, evitando che i mezzi di trasporto siano troppo affollati, può essere un'idea condivisibile».

A chi invece ipotizza che la clausura a fine ciclo scolastico sia un modo come un altro per prevenire feste e assembramenti, Benoni risponde: «In realtà noi studenti siamo comunque molto controllati e l'ipotesi di fare festa, per adesso, non è stata presa in considerazione. Quest'anno le abbiamo provate davvero tutte per poter andare a scuola anche se poi, effettivamente, siamo stati costretti a rinunciare a occasioni importanti, come i laboratori paralleli o quelli extrascolastici; senza contare che le classi sono state sempre separate».Con difficoltà, si va dunque verso la maturità di questo secondo anno caratterizzato dal Covid. Ma va già sicuramente un po' meglio di quanto accaduto lo scorso giugno. «A differenza dello scorso anno - riprende Benoni - siamo stati avvisati per tempo e quindi abbiamo potuto prepararci abbastanza bene: l'esame di maturità si terrà in presenza, con una commissione interna e un presidente esterno e ci sarà soltanto orale. Sarà anche presentato un elaborato delle materie di indirizzo, che servirà come base per la discussione nel corso della quale verranno verificate le diverse competenze. Speriamo solo che durante l'estate la situazione migliori dal punto di vista sanitario e che il prossimo anno scolastico sia tutto risolto».In ansia per questa maturità a distanza lo sono anche i genitori.

Al vicepresidente della Consulta dei genitori Maurizio Freschi questa situazione della fine d'anno a distanza non va per nulla bene: «Mentre le varie attività aprono e il coprifuoco viene spostato - dichiara - si chiede ai ragazzi di rinchiudersi. E questo al termine di un anno in cui gli studenti sono stati privati della loro socialità con effetti davvero pesanti anche dal punto di vista psicologico».I ragazzi, insomma, chiedono che venga riconosciuto loro più potere decisionale, e in questa direzione si sono espressi anche durante la riunione del Consiglio educativo.

Intanto, dal punto di vista pratico, da lunedì torneranno in presenza al 100 % i ragazzi di terza e quarta mentre da Roma è arrivato l'ok per l'anticipo degli scrutini causa Covid, che possono così partire dal 1° giugno.

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