L'uragano Irma fa paura Vittime e danni nei Caraibi

L’uragano Irma devasta i Caraibi.

Quasi il 90% delle isole di Barbuda sono andate distrutte (morto un bimbo di due anni, 1.400 senza casa), mentre solo a Saint-Martin si contano 8 vittime e 21 feriti. Black out a Puerto Rico a causa delle raffiche di vento e delle intense piogge.

Il presidente Usa Donald Trump ha avviato una serie di telefonate con i governatori degli stati dove è atteso l’uragano.

Con l’avanzare dell’urgano verso la Florida, il probabile impatto è previsto sabato, è stata ordinata l’evacuazione di Miami Beach e di altre località costiere nell’area. Il sindaco della cittadina, definendo Irma «un uragano nucleare» aveva già fatto appello ai residenti ad «andare via subito».

Secondo l’Onu Irma potrebbe colpire 37 milioni di persone, il Fmi si dice pronto a aiutare i Paesi colpiti.

L’uragano ha mandato in blackout gran parte di Puerto Rico a causa delle raffiche di vento e delle intense piogge che stanno colpendo la zona. Le autorità inoltre stanno lottando per avere aiuto nei confronti delle piccole isole dei Caraibi devastate dall’uragano. Il primo ministro di Antigua e Barbuda, Gaston Browne, ha detto che circa quasi tutti gli edifici sono danneggiati e 1.400 abitanti sono senza casa. Browne ha anche aggiunto che un bimbo di due anni è rimasto ucciso mentre la famiglia tentava di fuggire da uno degli edifici danneggiati durante l’urgano.

Parigi mette in moto la macchina dei soccorsi  all’indomani del passaggio dell’uragano sulle isole di Saint Martin e Saint Barthèlèmy. Il bilancio provvisorio annunciato dalla Sicurezza civile parla di 8 morti e 21 feriti. I testimoni sul posto hanno parlato di «un paesaggio apocalittico», con abitazioni e palazzi totalmente distrutti.

Come indicato dal ministro dell’Interno, Gèrard Collomb la priorità è quella di «ristabilire i mezzi di comunicazione» e fornire cibo alla popolazione. Gli aiuti stanno lavorando anche per ripristinare l’elettricità, necessaria per rimettere in moto l’impianto di desalinizzazione utilizzato per rendere l’acqua potabile. Il presidente de Consiglio territoriale, Daniel Gibbs, ha affermato che il 95% della parte francese di Saint Martin è stata distrutta, mentre resta difficile l’accesso a Saint Barthèlèmy a causa dei danni all’aeroporto.

Secondo i media locali, si sarebbero verificati alcuni episodi isolati di saccheggio; un’informazione confermata anche da Colomb, che ha ricordato come la polizia sta cercando di «mantenere la calma».

Un centro logistico verrà installato a Pointe-à-Pitre, in Guadalupa, per coordinare l’invio di mezzi umani e materiali verso le aree colpite. Il ministro dell’Oltremare, Annick Girardin, è arrivata sul posto questa mattina insieme a 170 uomini della sicurezza civile, una squadra pompieri dell’Ile de France e volontari della Croce Rossa. Nelle prossime dovrebbe essere annunciato un primo bilancio dei danni provocati dall’uragano.

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