Torino, il dramma in piazza I feriti 1.527, nessun indagato

«Allo stato attuale non ci sono nè indagati nè ipotesi di reato». Così il procuratore di Torino, Armando Spataro, in merito all’indagine sui fatti di piazza San Carlo, dopo i fatti di sabato sera durante la proiezione della finale Champions, con circa 1.500 persone rimaste ferite (solo alcune in modo grave) nel fuggi fuggi in seguito al panico causato pare da un petardo.

«Prima di tutto è necessario ricostruire la dinamica precisa dei fatti», ha aggiunto a margine della cerimonia per la festa dei carabinieri.

«L’ordinanza antivetro? come sapete, è stata dichiarata incostituzionale», ha detto invece il questore di Torino, Angelo Sanna, in merito alle polemiche sulla presenza delle bottiglie di vetro sabato sera in piazza San Carlo: molti dei feriti hanno calpestato i cocci durante la fuga.

«Abbiamo fatto molto di più - ha aggiunto il questore a margine della cerimonia per la festa dei carabinieri - di quanto fatto in precedenza, compreso in occasione della precedente partita di Champions League con il Barcellona. Ora stiamo rielaborando tutta la situazione, in particolare per comprendere i motivi di questa tragedia, che definisco così per l’alto numero dei feriti. Seguiamo da vicino la situazione dei più gravi».

Sul fronte delle indagini, il questore Sanna ha ribadito che «al momento la priorità è capire quello che è successo, perché è successo e trovare gli eventuali responsabili».

Frattanto, sono in «lieve miglioramento» le condizioni di Kelvin, il bambino di sette anni ricoverato all’ospedale Regina Margherita di Torino per le ferite riportate sabato sera.

Lo si apprende da fonti sanitarie. I medici del reparto di rianimazione proveranno in giornata a risvegliarlo. Sono invece stabili, pur nella loro gravità, le condizioni delle due donne ricoverate alle Molinette.

Il bilancio della calca è di 1.527 feriti.

Il Viminale ammonisce: la vigilanza antiterrorismo deve restare elevata ma il livello della minaccia per l’Italia non cambia.

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