Vitalizi dei politici: il taglio è una beffa Limate solo del 6% le cifre d'oro anticipate

di Luisa Maria Patruno

Vitalizi: operazione vergogna 1 e 2 semza colpevoli. È questo il titolo di un comunicato firmato da Filippo Degasperi, del Movimento Cinque Stelle.
 
Il consigliere provinciale, con un’interrogazione del 21 febbraio 2014, aveva parlato della «montagna di bugie» circa i «fantomatici “tagli” ai vitalizi».

«L’operazione vergogna - scrive - è costata alle casse del Consiglio regionale 96 milioni di euro. Ad oggi nessuno si è assunto la responsabilità politica di quanto accaduto. Nessun pentimento, nessun colpevole, nessun risarcimento ai cittadini».

E ancora: «Con l’operazione vergogna 2, quella che la presidenza del Consiglio raccontava che “ora viene indicata come modello per l’intera Nazione”, si sarebbero dovuti recuperare 45.429.930 euro. La realtà dei fatti, come da sempre denunciato dal M5s, è ben diversa.

I maxi anticipi rimangono in essere con limature ridicole frutto non della buona volontà di Pd-Svp-Patt-Upt che hanno voluto pseudo riforma, ma della Procura che aveva indicato chiaramente come i parametri utilizzati per calcolare l’aspettativa di vita e il tasso di sconto fossero stati fraudolentemente manipolati in favore dei consiglieri.

Le restituzioni sbandierate (“Abbiamo recuperato oltre 45 milioni di euro” millantava la presidenza del Consiglio il 23 luglio 2014) sono irrisorie e soprattutto solo temporanee: al raggiungimento del requisito anagrafico, tolto qualche arrotondamento, tutto tornerà nelle mani dei consiglieri».

Senza dimenticare che, mentre noi ci battevamo contro Vergogna I e Vergogna II in tutte le sedi, Consiglio e Regione, utilizzando i soldi dei cittadini, si costituivano in giudizio contro il M5s che chiedeva al Tar l’annullamento di tutti gli atti assunti contro le previsioni dell’articolo 44 dello Statuto di autonomia.

Al contrario, nonostante sia sancita dalla loro stessa legge, la maggioranza Pd-Svp-Patt-Upt ha ritenuto di dover risparmiare sulle spese legali e di non avviare alcuna azione contro i renitenti alle restituzioni».


 

La questione vitalizi:

La legge regionale del luglio 2014, con cui il consiglio regionale ha cercato di rimediare di corsa allo scandalo del pagamento anticipato dei vitalizi d'oro, con un ricalcolo al ribasso degli importi che allora erano stati considerati troppo generosi, in realtà non ha limato un gran ché quelle cifre d'oro, almeno non quelle degli ex consiglieri o consiglieri che erano ancora in attesa di maturare i requisiti per accedere all'assegno vitalizio.

Per questi consiglieri - una quarantina - il calcolo del valore attuale del vitalizio da versare subito sul conto viene infatti calcolato al momento in cui si matura il diritto all'assegno quindi per chi ha tre legislature già a 60 anni oppure a 65, visto che si deve tenere conto dell'aspettativa di vita e di altri parametri.

E così si scopre ora, grazie al caso dell'ex consigliere Walter Baumgartner (Svp), che ha compiuto i 60 anni e ha chiesto a ottobre di ricevere l'assegno mensile che gli spetta ( 4.127 euro lordi al mese), che il ricalcolo del valore della quota di vitalizio anticipato, rispetto a quanto era stato assegnato con la legge 2012, fissa una cifra che è ridotta - in questo caso - solo del 6,44% . Risulta dunque essere non molto inferiore alle somme che avevano fatto gridare allo scandalo, quando furono resi noti il meccanismo e i relativi importi.

Il presidente del consiglio regionale Thomas Widmann in un recente decreto, rispondendo alla richiesta dell'ex consigliere Svp, ha infatti stabilito che in questo caso «il valore attuale medio, in applicazione dei parametri previsti dalle disposizioni legislative, determinato dal consulente finanziario Giorgio Dematté» è pari a una «somma netta di 652.839,25 euro».
Mentre il valore del vitalizio anticipato calcolato in base alla legge poi modificata era di 697.794,26 euro netti di cui 192.794,03 euro liquidi anticipati e 505.000 euro, che allora furono assegnati sotto forma di quote del Fondo Family.

Emerge chiaramente che quanto spetta all'ex consigliere, in base alla nuova legge rispetto alla precedente, è inferiore di soli 44.955 euro, ovvero poco più del 6%. Mentre quando fu approvata la legge dal consiglio regionale nel 2014 si era promesso che il ricalcolo avrebbe portato a tagli almeno del 20-30%. Alla prova dei fatti non è stato così.

Ora, l'ex consigliere regionale della Svp è tra coloro che non solo non hanno restituito l'assegno ricevuto - nel suo caso di oltre 197 mila euro - ma neanche la quota del Fondo Family (505.000 euro) come era stato sollecitato a fare da ben tre lettere del presidente del consiglio regionale. L'ente pubblico ha dunque deciso di liquidare il valore attuale previsto per un importo di 460.045,22 euro, come risulta dalla compensazione derivante dal ricalcolo del valore attuale con quanto a suo tempo già attribuito in liquidi. Ma anche di condizionare il versamento del nuovo assegno alla «reintestazione a favore del consiglio regionale delle quote del Fondo Family» per l'importo di oltre mezzo milione di euro.

Quando fu ridefinita la questione con la legge del 2014, i consiglieri o ex consiglieri regionali chiamati a restituire tutto quello che avevano ricevuto (assegno anticipato e quote del Fondo Family), perché non avevano ancora maturato il diritto a ricevere l'assegno per l'età o perché ancora in carica, erano 40 . In totale gli anticipi da restiruire erano 4.940.897 euro (sono rientrati circa 2,9 milioni). Le quote del Fondo Family assegnate a questi 40 erano altri 14.390.000 euro, di cui manca ancora il rientro di 5,9 milioni . Parte degli ex consiglieri ha infatti contestato il ricalcolo rivolgendosi al tribunale (i ricorsi sono ancora pendenti).

In ogni caso, a differenza degli 87 ex consiglieri che già ricevevano l'assegno vitalizio nel momento dell'approvazione della legge e per i quali era stato ricalcolato allora quanto restituire, per chi man mano ora maturerà il diritto, il consiglio regionale si troverà a dover riversare i soldi che aveva chiesto indietro (anche se con cifre leggermente diverse) in un vai e vieni di assegni che sa di presa in giro per tutti, interessati e cittadini.

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