Strage di Viareggio, i familiari delle vitttime: Moretti si dimetta

I familiari delle vittime della strage di Viareggio chiedono le dimissioni di tutti coloro che sono stati condannati nel processo di primo grado di ieri e che hanno tuttora incarichi, come Mauro Moretti.

Lo hanno detto gli stessi familiari aprendo la conferenza stampa di stamani a Viareggio. «Riteniamo offensive le dichiarazioni dell’avvocato di Moretti», ha detto il portavoce, Marco Piagentini.
Il difensore aveva parlato di «condanna populista» per il suo assistito.

«È moralmente inaccettabile che dopo una condanna di primo grado Mauro Moretti sia ancora a guidare un’azienda di Stato. Ne chiediamo le dimissioni e che sia tolto a Moretti il titolo di Cavaliere del Lavoro», hanno dichiarato i familiari delle vittime della strage di Viareggio, incontrando i giornalisti, all’indomani della sentenza di condanna dell’allora ad di Rfi.

Il riferimento è alla scelta del consiglio di amministrazione della società pubblica Leonardo (Finmeccanica), secondo il quale «permangono in capo all’amministratore delegato (Moretti, ndr) tutti i requisiti previsti dalla vigente disciplina, nonchè la piena capacità di esercitare le prerogative connesse all’ufficio di organo delegato ed ha confermato, all’unanimità, piena fiducia all’ing. Moretti», come si legge in una nota stampa.

I familiari delle 32 vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009, ieri erano al polo fieristico di Lucca, dove si sono tenute tutte le udienze del processo. Sempre presenti come in tutte le occasioni dove hanno potuto, da quasi sette anni e mezzo, far sentire la loro voce, chiedere ‘giustizià per i loro morti.

Ieri per non lasciare l’area del polo fieristico, in attesa della sentenza, hanno portato anche i viveri per loro e per chi con loro è venuto. Con Marco Piagentini e Daniela Rombi, presidente e vice presidente dell’associazione ‘Il mondo che vorreì, sono arrivati in tanti, ma alla lettura della sentenza, in pochi sono stati davvero soddisfatti.

«Per la prima volta il sistema e le Ferrovie sono state condannate - ha detto Rombi - è stato riconosciuto che c’era un problema di sicurezza», anche se, ha aggiunto Piagentini, «questo lo sapevamo anche sette anni fa». Per un commento completo alla sentenza, Piagentini ha chiesto di aver pazienza fino a domani: stasera vogliono parlare con gli avvocati, perchè il dispositivo non è di facile lettura, ma «dai 16 anni chiesti dai pm» per l’ex ad di Fs Mauro Moretti, «alla condanna a 7 inflitta dai giudici c’è differenza».

Non riescono a nascondere del tutto l’amarezza che poi qualcuno, due ore dopo la lettura del dispositivo, ha voluto scrivere nel registro conservato alla Casina dei ricordi a Viareggio: «Se questa la chiamano giustizia avere condannato i vostri assassini a sette anni, mi sembra che sia stata una grande presa per il c...».

In molti c’è già la consapevolezza che il futuro del processo, le difese hanno annunciato appello anche con parole dure (l’avvocato di Moretti, Armando D’Apote, ha parlato di «populismo che trasuda dalla sentenza»), potrebbe riservare altre amarezze per chi ha lottato per avere giustizia.

Le stesse amarezze che sono venute a testimoniare a Lucca i rappresentanti di altri comitati, come quello dei familiari delle vittime del Moby Prince, dei No Eternit e dei No Tav.
Più pacati i rappresentanti della politica, dal sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro al consigliere regionale del Pd, Stefano Baccelli, presenti in aula con i loro gonfaloni e per i quali comunque la giornata ha segnato un importante passaggio anche per la sicurezza nel trasporto delle merci. «Dopo quasi 8 anni emerge finalmente la verità», ha commentato anche Deborah Bergamini di Forza Italia.  

«Non so se Moretti si debba dimettere, bisogna vedere che tipo di responsabilità la sentenza individuerà, si tratta di un reato colposo. C’è sicuramente un tema di sensibilità, la nomina è in scadenza, sarà la politica a dover fare questa scelta» sottolinea a “Otto e mezzo” su La7 il presidente dell’Anac Raffaele Cantone, che poi precisa: «Sentenza populista? Penso che il giudice possa farsi influenzare in modo ridotto dall’opinione pubblica, in democrazia non si arriva a una condanna a furor di popolo. Ma aspettiamo motivazioni della sentenza».

Sui problemi di sicurezza puntano il movimento 5 Stelle e Fdi che tornano a chiedere le dimissioni di Moretti, ora Ad di Leonardo-Finmeccanica.

«Le sentenze non si commentano, ma la sete di giustizia e di verità dei familiari delle vittime e di un’intera città ha trovato un prima risposta. La strage di Viareggio non poteva essere un evento fortuito», ha detto invece il senatore Pd Andrea Marcucci. Il problema ora è evitare la prescrizione di alcuni reati, come ricordano il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e la senatrice di Si, Alessia Petraglia. Cosa davvero pensano persone che hanno perso quella notte i propri cari, che da 7 anni e 7 mesi aspettano di capire perchè sono morti, sarà chiaro solo domani, quando i familiari parleranno e commenteranno tutta la sentenza. Stasera vogliono riflettere ma è già chiaro che non sono molto soddisfatti.

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