Unioni civili, altro duro botta e risposta Pd-M5S

Nuovo botta e risposta fra Pd e M5S sulle unioni civili, mentre si fa sempre più strada un passo indietro del Pd sul capitolo adozioni per accordarsi con il Nuovo centrodestra e far votare con la fiducia un maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl Cirinnà.

«Noi sulle unioni civili ci siamo. Renzi e il Pd hanno paura del Parlamento e bloccano i diritti delle persone. Grasso prenda di più in mano mano la situazione e faccia valere il ruolo di seconda carica dello Stato. Dietro il maxiemendamento si nascondono beghe interne del PD e una maggioranza senza numeri», ffermano Roberto Fico e Luigi Di Maio del M5», che stamane hanno partecipato alla conferenza stampa al Senato per ribadire la posizione del movimento.

«Il Senato in questa legislatura ha votato 900 emendamenti in un giorno, ora noi chiediamo di votarne 500 sulle unioni civili. Si può fare in una giornata. Se il Senato non riesce a votare 500 emendamenti, allora è meglio chiuderlo. La realtà è che Renzi sta camuffando la sua debolezza dietro un maxiemendamento», insiste Fico confermando il sostegno alla legge così come è scritta oggi, compresa la stepchild adoption che invece è rifiutata dall’ala di centrodestra sostiene Renzi.

Questi replica a stretto giro: «Noi come governo fino alla settimana scorsa ci siamo tenuti fuori» dal dibattito sulla legge sulle unioni civili «perchè questa è la classica materia da dibattito parlamentare. La settimana scorsa c’era un accordo tra Pd, Cinque stelle e altri, per votare un emendamento, il cosiddetto canguro Marcucci, che avrebbe chiuso la partita se fosse stato votato. Ma un quarto d’ora prima di votarlo i Cinque stelle hanno cambiato idea e non era la prima volta...».

«Di conseguenza - aggiunge Renzi - oggi la questione è: continuiamo a fidarci di chi all’ultimo minuto cambia idea o proviamo a portare a casa ciò che può essere portato a casa, vale a dire il principio di riconoscimento sulla base del sacrosanto articolo 2 che tutti i cittadini sono uguali e quindi se due persone stanno insieme non soltanto hanno dei diritti ma paradossalmente hanno anche dei doveri?».

E la senatrice che ha dato il suo nome alla legge, Monica Cirinnà?
«Personalmente - dice - insieme ai colleghi Lumia e Lo Giudice, ho ricevuto rassicurazioni, sia a voce che attraverso sms, da senatori del Movimento 5 Stelle a ridosso della votazione in aula dell’emendamento Marcucci che loro avevano raggiunto l’accordo interno al gruppo per votare il cosiddetto canguro sia intero che spacchettato. Questo è accaduto nei giorni scorsi fino alla tarda serata di lunedì 15 febbraio. Chi afferma il contrario è bugiardo.

Nell’emendamento canguro erano contenuti non solo tutti i diritti per le coppie dello stesso sesso, ma anche l’art. 5 per l’adozione speciale. Questa è la prova assoluta che il Pd voleva portare a casa l’intera legge. Non votando il canguro M5S ha  prodotto due risultati. Il primo: condannare le famiglie Arcobaleno al non riconoscimento della loro genitorialità. Il secondo: costringere il PD al voto di fiducia per non lasciare alla roulette russa dei voti segreti i diritti e la vita di tante persone».

È bene ricordare - conclude Cirinnà - che la posizione di M5S in 10 giorni  è passata dal sostegno pieno alla legge, al voto di coscienza, al no al canguro, alla richiesta del voto in aula e ora, ma solo per ora, nuovamente al sì alla legge. Quale affidabilità possono garantire? Nessuna».

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