Francia, revoca della cittadinanza ai condannati per terrorismo: primo Ok

Dopo diverse ore di dibattito a tratti acceso, l’Assemblea nazionale francese ha approvato con una maggioranza risicata (162 voti a favore e 148 contro) l’articolo più controverso della riforma costituzionale, quello che introduce la revoca della nazionalità francese o dei diritti collegati in caso di condanna per reati legati al terrorismo.

Il testo non fa più riferimento in modo esplicito ai binazionali, ovvero alle persone con doppio passaporto, dopo diverse critiche a questa formulazione ritenuta discriminatoria per una fascia della popolazione.

Intanto, uno dei volti più popolari del governo di Parigi, il ministro dell’Economia Emmanuel Macron, ha espresso la sua perplessità sulla misura. In un intervento davanti alla Fondazione Francia-Israele, ha spiegato di avere «un disagio filosofico con il ruolo che questo dibattito ha assunto, perchè penso che non si affronti il male espellendolo dalla comunità nazionale». La revoca della nazionalità, ha poi precisato, «è una soluzione in certi casi, ma alla fine dei conti, la responsabilità dei governanti è di prevenire e punire implacabilmente i terroristi».

La modifica costituzionale voluta dal presidente Hollande dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre spacca trasversalmente gli schieramenti politici e raccoglie contrarità molto forti in particolare a sinistra e nello stesso partito socialista del capo dell’Eliseo.

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