La Gran Bretagna cercò di insabbiare lo scandalo delle spie di Cambridge

 I servizi segreti britannici, l’MI5 e l’MI6, condussero una delle maggiori attività di insabbiamento per coprire il peggiore scandalo di spionaggio che ha mai colpito la Gran Bretagna: quello dei cosiddetti «cinque di Cambridge». È quanto emerge dai documenti tenuti segreti per 50 anni e finalmente pubblicati dai National Archives di Londra.

Viene fatta luce sull’appassionante vicenda dei cinque membri dell’elite inglese che, tra il 1940 e il 1951, si infiltrarono nei ranghi più alti delle maggiori istituzioni segrete e politiche inglesi per fornire informazioni a Mosca. Il governo britannico voleva evitare l’imbarazzo derivante dalla lunga attività di spionaggio condotta dagli agenti: cercò quindi di tenere all’oscuro l’opinione pubblica ma anche gli Stati Uniti, alleati nella Guerra fredda. Dopo la fuga all’estero di due delle spie, Guy Burgess e Donald Duart Maclean, Londra si impegnò affinchè non tornassero in patria col rischio di rivelare le loro amicizie che arrivavano molto in alto.

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