Iscritti della Cgil trentina in calo Burli: «Colpa della crisi e della Fornero»

Sono 39.102 gli iscritti alla Cgil del Trentino, in calo del 5,4% rispetto al 2013 e un saldo negativo di 2.230 iscritti in termini assoluti. Lo rende noto il sindacato. Quasi il 42% sono donne, il 25,1% degli attivi ha passaporto straniero, i pensionati sono il 32,66%, il 12% ha meno di 30 anni. Dopo i pensionati, la categoria con più iscritti resta quella delle costruzioni nonostante la crisi dell'edilizia.

«Dopo quattro anni di costante crescita - afferma il segretario generale Paolo Burli - registriamo una battuta d'arresto nel tesseramento. Il dato ha diverse ragioni: in primo luogo, il perdurare della crisi nei settori dell'industria e dell'edilizia, settori in cui si registra un decremento di circa 700 iscritti, ma anche le modifiche introdotte dalla legge Fornero ai meccanismi di accesso ai servizi per la richiesta della disoccupazione. Ciò penalizza soprattutto la categoria del terziario che chiude con circa 1.300 iscritti in meno».

«Siamo consapevoli della necessità di dover continuare ad investire sulla capacità del nostro sindacato di rappresentare e garantire tutela a lavoratori e pensionati in Trentino, anche con nuovi e più innovativi strumenti. La Cgil resta comunque l'organizzazione più rappresentativa a livello provinciale» conclude Burli. 

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