Ustica, lo Stato non vuole pagare i risarcimenti

Lo Stato non vuole pagare i risarcimenti decisi dal giudice di Palermo ai 18 familiari di alcune vittime della tragedia aerea di Ustica del 27 giugno '80 quando il Dc9 Itavia s'inabissò tra Ponza e Ustica con 81 persone a bordo. La vicenda per la giustizia dev'essere prescritta e comunque le richieste di risarcimento sono infondate. Questo nonostante le sentenze della Cassazione che in alcuni casi hanno messo fine al processo civile per i risarcimenti e le sentenze di primo grado che riguardano i familiari di altre vittime. Così l'avvocato dello Stato ha chiesto alla Corte di appello il rigetto delle domande e di porre a carico dei familiari il «pagamento delle spese di lite oltre che quelle prenotate a debito». La causa è quella per cui il giudice monocratico a ottobre aveva condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire con 5.637.199 euro i 14 familiari di Annino Molteni, Erica Dora Mazzel, Rita Giovanna Mazzel, Maria Vincenza Calderone, Alessandra Parisi e Elvira De Lisi. E all'inizio di questo mese aveva condannato i ministeri a risarcire quattro familiari di Gaetano La Rocca, con poco più di un milione di euro (1.007.152). Il procedimento per i parenti di La Rocca era stato stralciato per un errore in un documento.
Gli avvocati difensori dei familiari parlano di una feroce offensiva dell'avvocatura dello Stato, «nei confronti dei parenti delle vittime della tragedia che attendono da 34 anni una conclusione attraverso un coordinamento delle varie sentenze».

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