Riforma costituzionale, oggi il voto a Montecitorio

La Camera si esprimerà oggi con il voto finale sulle riforme costituzionali, giunte al secondo passaggio parlamentare e poi attese nuovamente al Senato, dove potrebbe scatenarsi la vera battaglia. A palazzo madama, infatti, il governo ha numeri molto risicati e con Forza Italia orientata al no e la minoranza Pd che chiede miglioramenti al "pasticcio" del nuovo Senato, tutto può succedere.

A Montecitorio l'aula riprenderà oggi  alle 10 per le dichiarazioni di voto e il voto sul testo, che avverrà alle 12 circa.

La Camera dovrebbe dare il via libera al testo di modifica del bicameralismo. Forza Italia fa sapere che voterà no, ma al suo interno molti dissentono da Berlusconi e potrebbero optare per il sì, e Renzi si trova dunque stretto tra la contrarietà degli azzurri e i mal di pancia della minoranza dem.

Il Movimento cinquestelle non sarà in aula al momento del voto finale. I cinquestelle confermano la scelta dell'Aventino per denunciare una riforma che considerano dal profilo autoritario. "Le altre opposizioni? Noi andiamo avanti. Non ci fidiamo di Fi e Sel. Il partito di Berlusconi ha problemi al suo interno. Vedremo cosa fanno", afferma Carlo Sibilia membro del direttorio cinquestelle.

"Come hanno fatto Chiti e Tocci al Senato. Così voterò anche io alla Camera. Non darò il mio voto alla riforma costituzionale. Lo faccio in ragione di una posizione "di merito" che accompagna le mie azioni dal gennaio del 2013. Lo faccio senza pensare alla questione delle correnti del Pd e ai rapporti con la segreteria, perché questa è la Costituzione", scrive l'esponente della sinistra Pd Pippo Civati sul suo blog.

"Non ci stupisce che la Lega chieda a Forza Italia - come condizione indispensabile per un accordo alle regionali- di non votare le riforme che, prima, la stessa FI aveva sostenuto. Ci stupirebbe (e ci dispiacerebbe molto) se FI accettasse questo diktat facendo nascere in Parlamento il futuro fronte del "No" estremista alle riforme che si manifesterà il prossimo anno al referendum confermativo", afferma il leader di Ncd Angelino Alfano in un post su Facebook, soffermandosi sul ddl riforme.

Intanto è battaglia sulla legge elettorale, incardinata in commissione affari costituzionali di Montecitorio e sul quale la minoranza Pd promette battaglia. Siamo "pronti a bloccare l'Italicum", fa sapere in una intervista a Qn il bersaniano Alfredo D'Attorre.

 

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