Grisenti, udienza a marzo. Sarà di nuovo in Cassazione

Il 3 marzo si terrà il quinto processo a carico di Silvano Grisenti

Il 3 marzo si terrà il quinto processo a carico di Silvano Grisenti. Il suo tormentato procedimento penale, già transitato una volta dalla Cassazione, torna di fronte ala Suprema corte. Per la difesa, sostenuta dagli avvocati Vanni Ceola e Alessandro Melchionda, è una sorta di ultima spiaggia. In realtà potrebbe non essere l'ultima udienza, anzi è quanto si augura la difesa che punta su una riforma della sentenza di Bolzano: 12 mesi per corruzione, tentata violenza privata e truffa. 

Era il 18 marzo 2014. La sezione di Bolzano della Corte d'appello affondava per la seconda volta Grisenti con una nuova condanna. Tre mesi dopo venivano depositate le motivazioni: 16 pagine per descrivere il «sistema politico e/o economico che egli, grazie al suo passato di politico ed alle sue funzioni di presidente dell'A22 era stato chiamato a rappresentare e a garantire». 
 
Il 31 luglio - dopo che per Grisenti era scattata la sospensione dal Consiglio provinciale - gli avvocati Ceola e Melchionda depositavano un nuovo ricorso per Cassazione. Impossibile riassumere in poche righe le complesse argomentazioni in diritto portate dai legali, basterà dire che in sostanza si censura la motivazione. Invece di una complessiva rivalutazione dei fatti e delle testimonianze, condizione richiesta per riformare la sentenza di primo grado, i giudici si sarebbero limitati a riproporre le motivazioni già utilizzate (e cassate) dai colleghi d'appello di Trento.

Ora i possibili scenari sono di fatto due: conferma della sentenza da parte della Cassazione con passaggio in giudicato della condanna; oppure annullamento con nuovo rinvio (improbabile l'annullamento senza rinvio) con la difesa che tornerebbe a sperare di riagguantare l'assoluzione per i capi d'imputazione più pesanti.
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