Diario uguale per tutti, l'imposizione di una scuola bellunese

Addio ai diari griffati, pronti a raccogliere non solo i compiti da fare a casa o la data delle verifiche; spazio a uno uguale per tutti con tanto di norme con il regolamento interno della scuola. L'indicazione arriva da un istituto onnicomprensivo, con elementari e medie, a Cadola di Ponte delle Alpi (Belluno). Da lì arriva uno stop al diario fai da te e dal prossimo settembre nelle cartelle bisognerà trovare posto a quello uguale per tutti. Aboliti, insomma, i diari con il personaggio dei cartoni del momento e con i colori sgargianti per lasciare spazio a un libretto ufficiale come da decisione del collegio docenti, ratificato dal consiglio di istituto, e stabilito con una circolare dalla preside

Addio ai diari griffati, pronti a raccogliere non solo i compiti da fare a casa o la data delle verifiche; spazio a uno uguale per tutti con tanto di norme con il regolamento interno della scuola. L'indicazione arriva da un istituto onnicomprensivo, con elementari e medie, a Cadola di Ponte delle Alpi (Belluno). Da lì arriva uno stop al diario fai da te e dal prossimo settembre nelle cartelle bisognerà trovare posto a quello uguale per tutti. Aboliti, insomma, i diari con il personaggio dei cartoni del momento e con i colori sgargianti per lasciare spazio a un libretto ufficiale come da decisione del collegio docenti, ratificato dal consiglio di istituto, e stabilito con una circolare dalla preside.

 

diario scuola

 

Un provvedimento che ha acceso qualche protesta da parte dei genitori, pochi a dire la verità stando al sito skuola.net che ha innescato la questione riportando la segnalazione fatta da una mamma e alcuni commenti. La maggior parte dei genitori ha condiviso la scelta e accetta di pagare 6 euro il diario scolastico personale che sarà messo a disposizione dall'istituto e che contiene, tra l'altro, il libretto delle giustificazioni per le assenze, il regolamento della scuola e il patto di corresponsabilità. I favorevoli sono stanchi della pubblicità sempre più aggressiva e condizionante che induce ormai, anche nei bambini, bisogni artificiali basati sulla creazione di comportamenti e desideri emulativi, se non addirittura di un vero e proprio condizionamento a seguire le mode. Le mamme scontente hanno criticato la decisione tout court e il costo del diario, trovando sponda nell'Associazione nazionale presidi che, sullo stesso sito, dubita della legittimità dell'azione e parla di una ingerenza sulle scelte delle singole famiglie. Dalla scuola però arriva l'indicazione di non sprecare soldi per comprarne altri. La vicenda del diario 'unicò richiama alla mente un'altra questione legata al mondo della scuola e da tempo dibattuta: la necessità di tornare all'obbligo del grembiule o di una divisa unica per tutti gli studenti, magari con un logo di istituto. Tema questo che, a cadenza quasi regolare, esce da più parti del Paese e che è sfociato in passato con più d'una proposta di legge. Il grembiule, in realtà, non è mai stato abolito in Italia; semplicemente ha seguito il mutamento del costume e l'ampliamento dell'autonomia scolastica. Così jeans, magliette, e capi multicolori, dai Settanta, sono diventate la 'divisà scolastica soppiantando nella gran parte delle scuole i camicioni blu, bianchi o neri che vestivano gli alunni di elementari e medie nel periodo del boom economico. Lo stesso era avvenuto per il diario 'grigiò che aveva lasciato il posto ad altri sull'onda del 'gustò personale di chi lo acquista.

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