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Piero Chiambretti, 'torno in Rai e ascolto le donne'

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Le donne sono davvero in crisi? "È la domanda da sciogliere: lo scopriremo insieme a scrittrici, giornaliste, autori, donne, ma anche uomini, giovani e meno giovani, artisti e non solo, per raccontare pezzi di attualità e di vita, del mondo dell'universo femminile, colonna della nostra società, capace di stare in ascolto, catturare i cambiamenti ed essere memoria". Piero Chiambretti is back: torna in Rai, da dove tutto era iniziato, con il suo nuovo show, Donne sull'orlo di una crisi di nervi, in onda dal 14 maggio in prima serrata su Rai3. Un ritorno che, dopo l'addio a Mediaset dopo 15 anni (altri 5 a La7), ha fatto notizia in un momento delicato: "Diciamo che trovo una Rai sull'orlo di una crisi di nervi. Ma siamo onesti, in questa azienda, dove sono voluto fortemente rientrare, certe dinamiche si sono sempre verificate, a seconda del momento e dell'aria che tirava". "Mancavo da questa azienda da ventidue anni - precisa in una conversazione con l'ANSA il conduttore torinese, mentre è in viaggio in auto con un amico e scherza perché sono finite le caramelle. Il nuovo programma, una produzione della direzione Intrattenimento di Prime Time, parla all'universo femminile, o cerca di comprenderlo? "Entrambe le cose, ma all'interno di un solo spazio. Non è detto che ci debba essere un solo filo conduttore, si può partire da un argomento e finire con l'approfondire o mandare messaggi diversi. Io sono fermamente convinto che il mondo delle donne sia più interessante e vasto di quello degli uomini. Comunque non è un programma provocatorio, ho già dato: essendo in par condicio, non sfioreremo neanche per sbaglio l'argomento politica. Quello che abbiamo in mente ora è fare servizio pubblico e offrire un po' di evasione". Insomma un varietà di prima serata di informazione e intrattenimento che racconta e festeggia le donne, con ospiti e un cast di primo piano composto da figure femminili di ogni età e di ogni categoria professionale. Le opinioni, i collegamenti a sorpresa, i sondaggi, i contributi degli archivi Rai e un trattamento brillante sono gli ingredienti. Il titolo, evocativo, è un omaggio al film di Almodovar o al suo programma La Repubblica delle donne? "Diciamo che quello fu chiuso in anticipo, ci fu il Covid. Il nuovo programma nasce dalle ceneri di quella trasmissione, che non aveva esaurito quello che aveva da dire, ma è anche amplificato". Nelle vesti di editorialisti ci sranno Francesca Barra, Edoardo Camurri, Costantino della Gherardesca, Grazia Sambruna. E le scrittrici Isabella Santacroce, appena tornata in libreria con un romanzo dopo 5 anni di silenzio, e Melanie Moore, dai social Marina Valdemoro e Penelope Robin. Poi due comiche, Francesca Reggiani, per la serie corsi e ricorsi, e Rosalia Porcaro. Spazio anche a collegamenti con storici corrispondenti, "perché noi siamo Rai servizio pubblico: Giovanna Botteri da Parigi, Paolo Pagliara da New York e Marco Varvello da Londra. E poi tanti altri". Ma Chiambretti la tv la guarda? "Adesso no, perché ho molto da fare con il mio programma. Comunque l'intrattenimento no, o poco per non farmi influenzare. Guardo molto i notiziari, lo sport e gli approfondimenti. Ora non prendetemi per noioso, faccio tante altre cose". Tra i programmi che ha fatto, quale preferisce, o ne rifarebbe altri che ha interrotto? "Rifarei bene quelli che ho fatto male, sicuramente. Poi certi programmi avrei dovuto conservarli, ma in un altro modo. Come spiega il postulato di Lavoisier, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, ed è quello che mi piacerebbe fare, mentre in tv spesso tutto si crea e tutto si può distruggere in un niente". Da Mediaset nuovamente in Rai ma senza rancore, senza un motivo di discussione. Con Pier Silvio Berlusconi si è lasciato benissimo, conferma ancora una volta, "è stato gentile, educato, non ci siamo frequentati personalmente assiduamente, ma devo dire che mi ha sempre lasciato carta bianca, ci siamo lasciati con cortesia". Donne sull'orlo di una crisi di nervi è suddiviso in tre parti: un primo ciclo di cinque puntate, un secondo blocco di sei in onda da ottobre e infine una terza tranche da otto appuntamenti. "Se uno vuole fare un bilancio può farlo anche dopo la prima puntata - osserva - non spetta a me dare indicazioni, ma si può anche aspettare la fine". Chiambretti dedica il programma alla madre Felicita, morta nel 2020: "È con me sempre". (ANSA). TH/ (ANSA).

 

Crollo in centro commerciale, paura ma nessun danno

(ANSA) - CASERTA, 12 MAG - Tanta paura ma per fortuna nessuna persona coinvolta nel crollo avvenuto nella tarda serata di ieri, quando la struttura era vuota perchè chiusa, nel Centro Commerciale Campania di Marcianise (Caserta), dove ha ceduto una porzione della controsoffittura nei pressi della piazza centrale del centro. Per questo motivo non ci sono state conseguenze alle persone ma solo danni materiali, con la caduta al suolo di materiale edile e impianti vari. È stato il personale della security presente ad avvertire rumori sospetti provenienti dal controsoffitto; i vigilanti hanno subito provveduto a transennare l'area, per poi chiamare i vigili del fuoco. Sul posto è arrivata una squadra del distaccamento di Marcianise, che ha lavorato tutta la notte per rimuovere le macerie pericolanti e mettere in sicurezza l'area. Secondo quanto rende noto la direzione del Centro Campania, a provocare il cedimento della struttura nella zona di Piazza Campania è stato un tendino che si è staccato in un angolo provocando in pochi minuti la caduta di pannelli dalla controsoffittatura. (ANSA).

 

Corteo pro Palestina a Milano e tende davanti Politecnico

(ANSA) - MILANO, 11 MAG - Per la 30/ma volta si è svolto un corteo a favore della Palestina a Milano: la manifestazione - alla quale hanno preso parte, secondo gli organizzatori, un migliaio di persone - è partita da via Padova verso le 15 e dopo essere passata in piazza Piola si è conclusa, verso le 18, in piazza Leonardo Da Vinci dove sono state montate "una ventina di tende" davanti al Politecnico. Ieri all'università Statale erano state collocate alcune tende nel cortile centrale di via Festa del Perdono per la cosiddetta 'Intifada studentesca'. Durante la protesta di oggi, a cui hanno partecipato associazioni palestinesi, centri sociali e studenti, è stata denunciato che "la violenza colonialista e genocida israeliana ancora non si ferma" e che "mentre la Resistenza Palestinese mostra la propria disponibilità al confronto per arrivare ad una soluzione concordata per un cessate il fuoco permanente" si procede "all'evacuazione forzata di Rafah e immediatamente dopo ai bombardamenti". "In questo disumano salto nel buio della storia dell'umanità, determinato dal genocidio del popolo palestinese - è stato detto -, anche le parole hanno cambiato il loro significato: massacro e genocidio sono diventate 'diritto alla difesa', le fosse comuni e i terreni pieni di ossa spaccate e centinaia di corpi scomposti dalle ruspe oggi vogliono dire 'tombe provvisorie', le stragi di massa di donne e bambini e della popolazione civile inerme sono diventati 'omicidi mirati'". "E indecente e vergognoso che si blocchi per 30 week end da ottobre scorso, la città da parte di qualche centinaio di manifestanti pro-Hamas senza che il sindaco Giuseppe Sala dica una parola", ha commentato il deputato di Fratelli d'Italia, Riccardo De Corato. (ANSA).

 

MotoGp: Martin vince la Sprint e allunga, Bagnaia out

(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Jorge Martin allunga, Pecco Bagnaia arranca. Il weekend del Gp di Francia si apre con questo primo, parziale, responso. Lo spagnolo della Ducati Pramac si è aggiudicato la pole position e la vittoria della gara Sprint che gli regalano altri punti in chiave mondiale. Il campione del mondo in carica, invece, ancora una volta va in bianco nella corsa breve: un problema tecnico lo costringe al ritiro al terzo giro. Eppure il torinese della Ducati ufficiale aveva lasciato ben sperare in mattinata grazie al secondo posto conquistato in griglia. Alla partenza della Sprint, però, subito si è capito che qualcosa non andava nell'assetto della sua moto: dopo un giro Bagnaia era già 13mo. Al terzo giro è poi andato lungo in curva, probabilmente per un problema tecnico. Nulla da fare. Ha scaraventato a terra la moto e si è allontanato visibilmente arrabbiato. "La moto si comportava in maniera molto particolare. Qualcosa di strano. Non doveva succedere ma sono cose che possono capitare. Per domani l'altra sarà pronta e saremo pronti a lottare", ha commentato Pecco . L'italiano della Ducati ufficiale ha partecipato alla Sprint con la seconda moto, in quanto era caduto in Q2 ed è stato costretto a sostituirla per i danni riportati. Spazio libero, quindi, per Martin che, forte della pole position, è andato in fuga e si è aggiudicato la terza Sprint Race della stagione. Da quando è stata introdotta la gara corta del sabato, Matinator se ne è aggiudicate 6 su 12. Lo spagnolo, inoltre, è stato il primo pilota a Le Mans a scendere sotto l' 1'30''. Prudente però Martin: "Innanzitutto sono felicissimo per la vittoria in Sprint. Il passo è stato eccezionale. Il mio obiettivo era andare in fuga dalla partenza. Domani la gara sarà lunga ed il meteo sarà imprevedibile. Intanto godiamoci questa vittoria". Alle spalle dell'attuale leader della classifica piloti un sempre più convincente Marc Marquez. Il pluricampione catalano ha recuperato ben nove posizioni nel primo giro, passando dal 13mo al quarto posto con una partenza strepitosa. Difficile che nel Gp possa ripeterla ma Marquez dimostra di essere più che competitivo. Il podio, tutto spagnolo, è stato completato da Maverick Vinales con l'Aprilia che nelle Sprint è molto competitivo: quest'anno ne ha vinte due su cinque. Alle spalle del terzetto iberico Enea Bastianini con la seconda Ducati ufficiale che grazie ai punti conquistati è secondo in classifica piloti davanti a Bagnaia. Sfortunato, invece, Marco Bezzecchi con la Ducati Vr46. L'italiano è stato secondo fino a quattro giri dalla bandiera a scacchi, quando è scivolato in curva. Bezzecchi stava spingendo per l'arrivo di MArc Marquez. Nel Gran Premio sarà un'altra gara. Bagnaia è chiamato al riscatto per non perdere terreno in classifica da Jorge Martin. Lo spagnolo spera di allungare ancora ed ipotecare parte del mondiale. Tra i due potrebbe inserirsi l'Aprilia di Vinales che dovrà però gestire bene gli pneumatici, apparsi molto provati nella Sprint. (ANSA).

 

Schlein allo Zen 2, 'governo deve vedere sofferenza gente'

(ANSA) - PALERMO, 11 MAG - Senza l'aiuto dei familiari Rosalia La Vardera, 59 anni, non saprebbe come vivere perché non ha un lavoro, non ha un sussidio, non ha un euro. Non può chiedere l'assegno d'inclusione, perché ha solo la quinta elementare. "Sono abbandonata a me stessa, tante persone nel quartiere sono nella mia stessa condizione", dice Rosalia che ha raccontato la sua storia a Elly Schlein. Al primo piano di una palazzina gialla, nel cuore dello Zen 2 dove tutte le abitazioni sono uguali e basta fare un giro per vederne il degrado, la segretaria del Pd ha ascoltato per quasi un'ora Rosalia e altre tre famiglie. "Solo una persona non ammiro, la Meloni. Quello che passiamo noi lo dovrebbe passare lei - ha detto Rosalia a Elly Schlein - Mi dispiace. Ho fatto la richiesta del sussidio come ha detto la Meloni, ma senza risultato perché avendo la quinta elementare non mi fanno lavorare. Devo aspettare di compiere 60 anni per avere il minimo, 350 euro". A casa di Rosalia vivono i suoi tre figli e due nipotini. "E' giusto che i ragazzi debbano andare a lavorare ma noi? Noi a 50 anni che dobbiamo fare? Quando c'era il reddito di cittadinanza almeno si stava un po' meglio". Alla fine dell'incontro, Schlein affida ai cronista l'appello delle famiglie che ha incontrato allo Zen 2: "Il messaggio più forte che mi è arrivato da questa chiacchierata è rivolto al governo: devono vedere questa sofferenza, devono vedere cosa vuol dire non sapere cosa portare da mangiare". "E' stata una scelta folle - aggiunge la segretaria del Pd - quella di cancellare il reddito di cittadinanza, doveva proseguire potevano miglioralo. Invece lo hanno smantellato, riducendo le risorse e introducendo dei requisiti che sono discriminatori, ci sono persone che non ci rientrano. I ragazzi qui che tipo di futuro possono avere con salari bassi, contratti precari, non si trova lavoro. Dobbiamo fare politiche attive del lavoro? Si' ma nel frattempo non si può far mancare il supporto necessario contro la povertà". (ANSA).

 

Protesta comitati a Genova contro Toti e 'i progetti imposti'

(ANSA) - GENOVA, 11 MAG - Diverse centinaia di persone manifestano in piazza a Genova 'contro i progetti calati dall'alto', ci sono anche slogan e i cartelli contro il il presidente Giovanni Toti finito agli arresti per corruzione. In corteo i sostenitori di decine di comitati genovesi e liguri che da tempo si battono contro la realizzazione di opere a loro dire negative per i cittadini e il territorio su cui vengono realizzate. E' atteso tra gli altri il leader del M5S Giuseppe Conte. Il corteo è partito da Genova Principe ed è diretto a Piazza De Ferrari, dove ha sede il palazzo della Regione. Il corteo di protesta organizzato dalla rete dei comitati della Liguria mostra cartelli e striscioni contro il rigassificatore di Vado Ligure, la funivia e lo skymetro di Genova, il trasferimento dei depositi chimici a Genova e il biodigestore della Spezia. Ci sono anche i rapallesi contro il tunnel della Fontanabuona e tanti altri. "In Liguria si manifesta uniti": è scritto sullo striscione d'apertura del corteo. "È una manifestazione apartitica contro la cattiva amministrazione della Liguria organizzata ben prima dell'inchiesta che ha portato agli arresti del presidente Toti" sottolineano gli organizzatori. In piazza numerosi cartelli e striscioni contro il presidente: "E il terzo mandato fu di cattura", "Arrogante prepotente non ti vogliamo più come presidente", "Indagate sulla diga Perfigli a Lavagna". La manifestazione si fermerà simbolicamente anche davanti alla Prefettura di Genova. (ANSA).