Salute / Le analisi

Giro di vite contro la zanzara tigre: i lagarini contro l’invasione. Multe da 500 euro per i ristagni d'acqua

A breve partirà il monitoraggio della Fondazione Museo Civico di Rovereto per la “Aedes albopictus”, che riguarderà diversi Comuni della Vallagarina. Iniziano ad essere firmate anche le ordinanze che richiamano tutti all’attenzione, chi non le rispetta può incorrere in multe salate

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di Mara Deimichei

VALLAGARINA. Questo strano aprile che alterna giornate molto calde ad altre che spingono a cercare conforto ancora in felpe e giubbotti, ancora non fa percepire il problema con il quale i lagarini si dovranno confrontare, per l'ennesima volta, quello dell'invasione della zanzara tigre.

A breve partirà il monitoraggio della Fondazione Museo Civico che tocca diversi Comuni e iniziano ad essere emesse già le prime ordinanze per richiamare all'ordine i singoli cittadini. Sì perché per cercare di arginare il problema l'impegno è di tutti, cittadini e istituzioni. Ma la Fondazione annuncia un giro di vite che - questo è l'auspicio - dovrebbe portare ad una mitigazione del fenomeno. «Sono stati organizzati - spiega Gionata Stancher del Civico - dei controlli più serrati sull'attività degli operai che si occupano della gestione dei tombini». Ossia di mettere le pastiglie che uccidono le larve nelle centinaia di tombini che si trovano lungo le strade del Comuni lagarini che aderiscono al progetto di monitoraggio.

«I tombini - spiega Stancher - sono gli habitat preferiti dalla tigre perché sono strutture che si sviluppano in verticale, al buio e con quella quantità di acqua che permette alle uova deposte di trasformarsi in nuove zanzara». Ogni tombino prevede cinque cicli di trattamento con le pastiglie e quest'anno ci saranno delle verifiche più puntuali per accertarsi che quello che deve essere fatto per cercare di ridurre il numero di fastidiose zanzare tigre, venga effettivamente fatto.

Zanzare che si risvegliano sempre prima e che stanno conquistando anche zone in alto. «Adesso le si possono trovare anche a mille metri - spiega Stancher - cosa impensabile fino a qualche anno fa». A fianco all'impegno della fondazione museo Civico che dal 1997 ha avviato un'attività di controllo sulla presenza di Aedes albopictus, questo in nome scientifico della tigre, c'è quello dei singoli Comuni. Comuni che annualmente emettono ordinanze sul tema. Come quella di Ala che è attiva dallo scorso 15 aprile e lo sarà fino al 31 ottobre. Ordinanza con la quale si chiede «di evitare qualsiasi tipo di ristagno d'acqua nelle piscine abbandonate o vuote, nelle vasche, in depositi di qualsiasi tipo favorendo in tal modo la formazione di focolai di infestazione da parte di insetti molesti, in particolar modo della zanzara tigre».

«Di non abbandonare oggetti o contenitori di qualsiasi tipo compresi copertoni, bottiglie, sottovasi di piante dove possa raccogliersi l'acqua piovana e mantenersi in forma stagnante, di svuotare sempre i contenitori di uso comune come sottovasi di piante, piccoli abbeveratoi per animali domestici, annaffiatoi. Di introdurre nelle piccole fontane ornamentali di giardino pesci larvivori (come ad esempio i pesci rossi, gambusia) o di provvedere autonomamente a disinfestazioni periodiche dei focolai larvali, facendo uso del prodotto antilarvale distribuito gratuitamente. Di privilegiare l'annaffiatura diretta tramite pompa o con contenitori da riempire di volta in volta e da svuotare completamente dopo l'uso».

Attenzione anche nei cimiteri dove dovranno essere evitati i ristagni d'acqua e l'invito è quella trattare «con prodotti larvicidi l'acqua presente nei vasi portafiori oppure di riempirli con sabbia ed evitare la formazione di raccolte d'acqua nei contenitori utilizzati per l'annaffiatura». In caso di mancato rispetto di quanto deciso ci sarà un "richiamo" e se passate le 24 ore nulla sarà cambiato, scatterà la multa (da 25 a 250 euro per i privati, da 50 a 500 per le aziende).

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