Calenda, 'no a truppe in Ucraina, Europa trovi linea comune'

(ANSA) - ANCONA, 03 MAG - "Sono contrario all'idea, stiamo aiutando l'Ucraina proprio per non arrivare a un conflitto diretto con la Russia". Queste le parole del leader di Azione Carlo Calenda a proposito delle dichiarazioni del presidente francese Macron circa un possibile invio di truppe in Ucraina. "Noi abbiamo avuto un'esperienza per più di 50 anni, abbiamo tenuto lontana l'Unione Sovietica con la teoria del contenimento, cioè aiutare tutti i Paesi eventualmente aggrediti, senza però mandare soldati a combattere direttamente, a fare la terza guerra mondiale". "Questo bisogna farlo bene - ha aggiunto - e non lo stiamo facendo bene, quindi facciamo prima bene il nostro dovere proprio per non arrivare a uno scontro diretto". Calenda auspica una "conferenza tra i grandi Paesi europei, perché dobbiamo...

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Calenda, 'no a truppe in Ucraina, Europa trovi linea comune'

(ANSA) - ANCONA, 03 MAG - "Sono contrario all'idea, stiamo aiutando l'Ucraina proprio per non arrivare a un conflitto diretto con la Russia". Queste le parole del leader di Azione Carlo Calenda a proposito delle dichiarazioni del presidente francese Macron circa un possibile invio di truppe in Ucraina. "Noi abbiamo avuto un'esperienza per più di 50 anni, abbiamo tenuto lontana l'Unione Sovietica con la teoria del contenimento, cioè aiutare tutti i Paesi eventualmente aggrediti, senza però mandare soldati a combattere direttamente, a fare la terza guerra mondiale". "Questo bisogna farlo bene - ha aggiunto - e non lo stiamo facendo bene, quindi facciamo prima bene il nostro dovere proprio per non arrivare a uno scontro diretto". Calenda auspica una "conferenza tra i grandi Paesi europei, perché dobbiamo mettere in comune i bilanci della Difesa. - ha spiegato - Dobbiamo prepararci alla possibilità che, se vince Trump, non avremo più la protezione degli Stati Uniti. I grandi dei Paesi europei, - ha proseguito - come si faceva una volta, devono fare una conferenza, incontrarsi e scambiare le loro opinioni. Le uscite estemporanee di Macron non sono la strada giusta - ha concluso Calenda - occorre trovare una linea che sia comune". (ANSA).

 

Studenti a 'lezione di libertà' dai detenuti di Fossombrone

(ANSA) - ANCONA, 03 MAG - Tre ore a lezione 'di libertà' con i detenuti. Il carcere di massima sicurezza di Fossombrone (Pesaro Urbino) ha aperto le porte per la prima volta agli studenti di una scuola superiore, accogliendo questa mattina due classi quinte dell'istituto tecnico "Enrico Mattei" di Urbino. A volere l'incontro è stato il procuratore generale della Corte di Appello di Ancona Roberto Rossi. "L'intenzione è farvi conoscere la realtà del carcere a voi sconosciuta - ha spiegato il magistrato ai ragazzi - perché se vi dico la parola 'carcere' sapete tutti cos'è ma cosa si fa dentro nessuno lo sa. Quando si finisce qua dentro non ci sono più passeggiate con la fidanzata, niente gite al mare, niente aperitivi né telefonini né social. Per anni c'è una vita dura. Il concetto 'tanto non mi succede niente' non esiste, gli errori si pagano". E proprio di errori hanno parlato i detenuti. Sette degli 84 reclusi hanno raccontato la loro vita in carcere accennando alla pena ancora da scontare e all'opportunità che Fossombrone, costruito nel 1870, considerato un istituto di pena modello, sta dando loro attraverso vari laboratori e al percorso di studi. In carcere si dipinge, si fanno cesti artigianali, si fa giardinaggio, si studia, ci si diploma e ci si laurea. Un detenuto è già alla quinta laurea. Gli studenti sono stati più ad ascoltare che a fare domande. E sono rimasti molto colpiti dalle storie dei reclusi, come l'ergastolano 63enne, originario di Cinisi, lo stesso paese di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia. "Ho scelto io il 'male' la mafia - ha ammesso - ma poi mi sono pentito". Alcuni dei detenuti sono preoccupati per il futuro che li attende fuori dal carcere. Per altri il problema principale è l'"affettività". "Ho imparato molto da questa esperienza - ha raccontato alla fine della visita una studentessa, Viola -. Ora apprezzo di più la libertà". (ANSA).

 

Ancelotti "domani gioca Courtois, col Bayern Lunin, vedremo

(ANSA) - ROMA, 03 MAG - "Courtois sta bene, e domani giocherà lui, dopo tanto tempo. Il fatto che torni è per noi è una buona notizia, così come è stato per Militao, perché si sa cos'è in grado di darci. Sta bene, ha tanta voglia e noi siamo felici che torni. Poi abbiamo in testa la sfida con il Bayern, in cui giocherà Lunin. In seguito vedremo". Così Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid, alla vigilia della partita per la 34/a giornata della Liga, al Santiago Bernabeu contro il Cadice. Il portiere della nazionale belga tornerà quindi fra i pali del Real a 268 giorni dal grave infortunio riportato in allenamento, con successiva ricaduta, che lo ha tenuto fuori fino a oggi. Ma, secondo Ancelotti, Courtois è già pronto anche per giocare nell'eventuale finale di Champions League? "Ora non pensiamo a questo - risponde il tecnico -, perché per ora la nostra finale è quella di mercoledì prossimo contro il Bayern, e non ci viene in mente ciò che potrà succedere tra un mese. Ma spero di avere questo dubbio, perché significherebbe che siamo nella finale di Londra. Ora posso solo dire che un giocatore dopo otto mesi ha recuperato a livello fisico, e quel che manca a un calciatore del suo livello è la lettura delle situazioni in campo". Poi un elogio a un altro suo calciatore: "Il giocatore che sta progredendo, e che continua a farlo, è Vinicius, per la sua attitudine, le sue qualità e l'impegno che mette. Lui per noi è molto importante". Infine Bellingham: "è stato debilitato da un virus intestinale, ma ora si è ripreso perfettamente, e ci sarà". (ANSA).

 

Meloni alla cerimonia per i 163 anni dell'Esercito

(ANSA) - ROMA, 03 MAG - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata all'ippodromo militare "Gen. C.A. Pietro Giannattasio" di Tor di Quinto, a Roma, per la cerimonia del 163/mo anniversario di costituzione dell'Esercito. La premier, a bordo di un veicolo tattico dell'Esercito, passa in rassegna sotto una pioggia battente lo schieramento di una brigata di formazione in rappresentanza di tutte le specialità dell'Esercito (schierata anche la banda dell'Esercito in divisa storica). Nel corso dell'evento saranno eseguite dimostrazioni dinamiche svolte da componenti dell'Esercito ad alta specializzazione con il volo di elicotteri. (ANSA).

 

Mourinho,io a Benfica?La domanda mi rovina il fine settimana

(ANSA) - LISBONA, 03 MAG - Josè Mourinho è tornato in Portogallo, per prendere parte a un evento in cui è stata celebrato dal Rio Ave il quarantennale della finale della Coppa del Portogallo che questo club perse contro il Porto. La presenza di 'Mou' è stata dovuta al fatto che l'allenatore di quel Rio Ave era suo padre José Mourinho Felix. Mourinho jr ha gradito l'invito, ma non si può dire la stessa cosa di una domanda che gli è stata fatta a margine dell'evento: è vero che nella prossima stagione potrebbe allenare il Benfica? "Non fatemi questa domanda, non mi piace - la risposta di Mourinho, ex del Porto ma anche, nel 2000 e per sole 9 partite, del Benfica -. Per prima cosa, nel calcio non sono mosso da certi sentimenti. Per seconda, non mi piace parlare di certe cose se un determinato club ha già un allenatore. Mi sono sempre tenuto lontano da certi comportamenti poco etici e quindi certe domande mi rovinano il fine settimana". "A Londra vivo a due minuti dallo stadio del Chelsea - ha detto ancora Mourinho - , è così vicino che si sentono bene le grida quando loro segnano un gol. Ma da quando il pubblico ha cominciato a cantare il mio nome, io ho smesso di andare e vado in altri stadi, in quello del Chelsea non vado più. Da casa mia qui allo stadio Da Luz (quello del Benfica ndr) ci vogliono invece dai 20 ai 30 minuti, e ho amici con palchi vip dove sono stato due o tre volte. Poi (i giornalisti ndr) hanno cominciato a farmi certe domande, e quindi non vado più, mi hanno 'sporcato' la vita". Intanto, sempre a proposito di Benfica, Angel Di Maria, tornato la scorsa estate nel club che lo lanciò nel grande calcio professionistico europeo, sembra intenzionato a prolungare di un anno il suo contratto avendo rinunciato, almeno pe rora, a tornare in Argentina (nella sua Rosario ha ricevuto perfino minacce di morte). La stampa locale scrive anche che Rafa Silva, attaccante trentenne degli 'encarnados' che si svincola a giugno, sarebbe in trattative con la Roma per un suo eventuale trasferimento a Trigoria. (ANSA).

 

Tajani al presidente Begaj: Italia e Albania popoli fratelli

(ANSA) - PALLAGORIO, 03 MAG - "Da sempre siamo assolutamente convinti che il popolo albanese, fratello del popolo italiano, presto potrà, dovrà e potrà essere parte dei popoli dell'Unione Europea". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, inaugurando a Pallagorio, in provincia di Crotone, le celebrazioni per il centenario di Anselmo Lorecchio, originario del comune albanofono crotonese che è stato fondatore della rivista 'La Nazione Albanese' e autore di diverse opere letterarie inneggianti all'indipendenza dell'Albania. Tajani, nell'accogliere il presidente dell'Albania Bajram Begaj, ha sottolineato la volontà di difendere la lingua arbereshe che rappresenta la cultura e l'identità di queste popolazioni. "Con il presidente Occhiuto - ha detto il ministro - stiamo cercando i modi, se possibile, per far studiare arbereshe nelle scuole elementari con delle lezioni speciali. Quindi siamo al lavoro con la Fondazione delle comunità arbereshe in Calabria per dare una risposta alla gente di questa terra che vuole conservare la propria lingua, la propria tradizione". "Le relazioni tra Italia e Albania mai come in questo momento - ha aggiunto Tajani - sono così proficue. Siamo tra i principali interlocutori anche a livello economico e commerciale. E la sua visita in questo territorio è un segnale di grande disponibilità, un segnale di amicizia, la voglia di continuare a tenere rapporti certamente con il popolo arbereshe". "Sono qui per ringraziarvi per tutto quanto avete fatto per conservare la lingua albanese - ha detto da parte sua il presidente della Repubblica di Albania Begaj - e di conservare e tramandare tutto questo patrimonio di valori culturali, ma anche per quello che avete fatto anche dopo gli anni '90 con la nuova diaspora albanese. I rapporti politici, economici, sociali, culturali con l'Italia sono eccellenti anche grazie al ruolo di avvocato che l'Italia ha assunto per l'integrazione europea dell'Albania. Ringraziamo l'Italia non solo per quello che fa per l'Albania ma anche per il riconoscimento dello Stato del Kosovo nell'arena internazionale". Riprendendo una frase di Tajani che aveva ricordato Santa Madre Teresa di Calcutta, "una donna albanese portatrice di pace nel mondo", Begaj ha aggiunto: "Nei tempi in cui viviamo la pace è qualcosa di enorme, di inestimabile. Dobbiamo lavorare insieme per la pace, per una società pacifica e in fratellanza in armonia". (ANSA).

 

Conte a Lecce, una 103enne lo aspetta con striscione per la pace

(ANSA) - LECCE, 03 MAG - Arrivato al mercato bisettimanale di Lecce, il presidente del M5s, Giuseppe Conte, si è fermato a salutare una signora di 103 anni che lo stava aspettando in un'auto parcheggiata accanto al gazebo del Movimento con uno striscione su cui era scritto "Prega per la pace in Palestina". Conte ha poi visitato gli stand e salutato i commercianti che gli hanno fatto assaggiare le ciliegi: uno di loro ha urlato "grande presidente", un altro "forza Giuseppe". Conte si è anche avvicinato a un gruppo di giovani che lo hanno fermato tra gli stand: "Venite, abbiamo bisogno di voi", ha detto loro. (ANSA).

 

Le 'Vie dell'amicizia' di Muti il 9 luglio a Lampedusa

(ANSA) - RAVENNA, 03 MAG - Partiti da Sarajevo nel 1997, passando poi per New York, Tokyo, Damasco, Lourdes, i concerti "Le vie dell'amicizia" del Ravenna Festival che da 28 anni Riccardo Muti dirige a Ravenna e in molti luoghi simbolo di sofferenze, approdano, il 7 e 9 luglio prossimi, a Lampedusa. In mezzo, l'8 luglio, lo spettacolo 'Non dirmi che hai paura', che porta in scena la storia della velocista somala Samia Yusuf Omar, fra coloro che hanno perso la vita in fuga da guerra, povertà e carestie. Così il progetto Le vie dell'Amicizia, che dal 1997 disegna ponti di fratellanza e promuove il dialogo attraverso il linguaggio universale della musica, invita a riflettere sulla storia condivisa del Mediterraneo. Riccardo Muti dirigerà, dunque, i concerti a Ravenna (Pala De André, 7 luglio) e Lampedusa (Teatro naturale della cava, 9 luglio), il cui cuore è lo Stabat Mater che Giovanni Sollima ha composto su versi di Filippo Arriva in antico siciliano. In apertura la composizione elettroacustica Samia suite di Alessandro Baldessari e Claudio Cavallin, commissionata dal Festival. Per lo Stabat Mater, all'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e al Coro della Cattedrale di Siena Guido Chigi Saracini preparato da Lorenzo Donati si uniranno il controtenore Nicolò Balducci, Lina Gervasi al theremin e lo stesso Sollima. Il violoncello che suonerà, al pari di altri strumenti ad arco in orchestra, è stato realizzato con il legno di barconi, recuperati a Lampedusa, nel carcere di Opera, per iniziativa della Fondazione La Casa dello Spirito e delle Arti che li ha messi a disposizione per l'occasione. (ANSA).

 

Dieci anni fa prima alluvione a Senigallia, 'paura quando piove'

(ANSA) - SENIGALLIA, 03 MAG - Dieci anni dopo l'alluvione di Senigallia (Ancona), che il 3 maggio 2014 fa allagò varie zone della città e la bassa valle del fiume Misa, causando tre morti e centinaia di milioni di euro di danni, la comunità locale è ancora profondamente segnata da quell'evento. Molte persone rivivono quei momenti di paura e disperazione "ogni volta che piove", ansie poi aumentate con l'alluvione del settembre 2022 - ancora vittime, ancora acqua e fango nelle abitazioni - e di nuovo un anno fa. "Non eravamo preparati per l'alluvione" dice all'ANSA Cinzia Galluzzi, residente nella zona Molino Marazzana, una delle maggiormente colpite. "Quella notte del 2014 era piovuto tanto e al mattino presto, quando non pioveva più, sono uscita: i vigili urbani stavano andando in un supermercato vicino casa mia. Erano lì per avvisare il personale che il fiume Misa stava per esondare. Nessuno ha avvisato me o i miei familiari. Solo quando io ho chiesto informazioni, mi hanno detto cosa stava per succedere, consigliandomi di andare ai piani alti. Noi però - racconta Cinzia -abbiamo la casa a un piano solo. E' stato il panico: abbiamo preso le poche cose che si prendono in queste situazioni e siamo scappati. Solo in seguito ho scoperto che la zona in cui noi abitiamo da circa 16 anni è considerata una vasca di espansione naturale". Notevoli i danni, non altrettanto gli indennizzi. "Io, con l'alluvione del 3 maggio 2014 ho avuto più di 100mila euro di danni, fino a 2,30 metri di acqua in casa; ho ricevuto solo 16mila euro di rimborso. Abbiamo sistemato casa ma nel settembre 2022 abbiamo avuto di nuovo l'acqua che ha allagato tutto, la seconda volta 2,80 metri. Abbiamo buttato via di nuovo tutto quanto. I 5mila euro di indennizzi ricevuti finora li abbiamo utilizzati per rimettere un po' a posto l'impianto elettrico e le cose di primaria necessità, ma ci siamo fermati perché non si sa nulla, non abbiamo risposte dalla Regione, se la nostra sarà una zona di esproprio, se ci sarà data la possibilità di spostarci altrove. Ora siamo in affitto in tre in un bilocale. Non credo che si possa vivere continuamente con l'ansia - aggiunge -. Tutte le persone di questa zona non possono continuare a vivere così". (ANSA).

 

Colpito alla testa da cornicione palazzo, grave operaio 27enne

(ANSA) - GALLIPOLI, 03 MAG - Un operaio di 27 anni è rimasto gravemente ferito mentre stava lavorando su una impalcatura all'interno del residence Le Fontanelle, sul lungomare Marconi a Gallipoli. Secondo la ricostruzione dell'accaduto, un pezzo di cornicione si è staccato da un palazzo e lo ha colpito alla testa. L'operaio indossava il casco ma nell'impatto avrebbe subito la frattura della teca cranica. Il 27enne è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato all'ospedale di Lecce in codice rosso. (ANSA).