Economia / Edilizia

Dietrofront Superbonus, artigiani e costruttori trentini preoccupati: “Adesso si fermeranno i lavori”

Marco Segatta, presidente degli artigiani: «L'ennesima fregatura per le aziende che ancora una volta si vedono cambiare le carte in tavola durante il gioco e rischiano di rimanere con il cerino in mano». Con lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito secondo gli imprenditori  che operano nel settore dell’edilizia si rischia la paralisi del settore

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di Daniele Battistel

TRENTO. «L'ennesima fregatura per le aziende che ancora una volta si vedono cambiare le carte in tavola durante il gioco e rischiano di rimanere con il cerino in mano». Marco Segatta, ancora per un mese presidente degli artigiani trentini, si dice incredulo di fronte al nuovo decreto Superbonus, approvato a sorpresa martedì sera in Consiglio dei Ministri, che prevede un'ulteriore stretta e nuovi limiti all'agevolazione per le ristrutturazioni edilizie.
«Una misura troppo generosa che grava eccessivamente sul bilancio dello Stato» ha motivato la scelta il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti. Vediamo nello specifico i cambiamenti.

Sconto in fattura e cessione del credito.

Vengono definitivamente cancellati anche per le fattispecie di bonus che, dopo il taglio operato lo scorso dicembre, ancora lo prevedevano. Quindi chi commissiona lavori per togliere barriere architettoniche o interventi di recupero di edifici nelle aree sismiche non potrà più scontare le fatture o passare il proprio credito con il fisco. L'unica strada che resta è quella delle detrazioni fiscali in 5 o 10 anni.

«Ma non è la stessa cosa - spiega Segatta - Bisogna infatti vedere se il cliente ha la capacità di pagare tutto l'importo e se poi ha capienza fiscale per detrarre. Il rischio, secondo noi, è che tanti privati che stavano programmando degli interventi edilizi ora non se la sentiranno di andare in banca a chiedere finanziamenti e dunque si tireranno indietro. E le piccole aziende che avevano programmato cantieri durante l'anno si troveranno senza lavoro».

Remissione in bonis.

Il governo ha deciso di togliere la possibilità per il contribuente in ritardo di presentare la documentazione necessaria per accedere ai bonus edilizi con il pagamento di una piccola sanzione, entro il 15 ottobre 2024. Il termine ultimo resta il 4 aprile 2024. Crediti d'imposta.Chi ha debiti con l'erario non potrà incassarli fino a quando non si metterà a posto con il fisco.

La novità.

D'ora in poi per accedere ai bonus edilizi servirà una dichiarazione preventiva in cui il proprietario dell'immobile deve comunicare che intende avvalersi delle agevolazioni prima dell'invio delle fatture a lavori già avviati. in caso di omessa comunicazione 'previste sanzioni fino a 10mila euro.

Il costo del Superbonus.

L'ultimo report dell'Enea di fine febbraio calcola una spesa a carico dello Stato di 114,4 miliardi. Oltre 7 in più rispetto al mese di gennaio con il 93,6 per cento dei lavori del 110% già conclusi. Per quanto riguarda il Trentino Alto Adige l'ammontare delle detrazioni maturate per lavori conclusi ha superato la soglia dei 3 miliardi di onere sulle casse dello Stato, con una percentuale di cantieri terminati del 97 per cento sul totale di 10.812. Si tratta di 5.807 condomìni, 3.601 edifici unifamiliari e 1.404 schiere.Per i condomìni l'investimento medio (comprese le somme non ammesse a detrazione) è di 407mila euro, per le case singole di 123mila e per le unità indipendenti (schiere) 99mila euro.

L'Ance.

«Qui l'incertezza regna sovrana» la battuta a caldo del presidente dei costruttori trentini Andrea Basso. «Leggo che si parla addirittura di rendere questa ulteriore modifica retroattiva. Mi auguro di no perché altrimenti sarebbe una beffa per tante persone che avevano deciso di intervenire sulle loro abitazioni. Non capisco quest'ennesima accelerazione: già a dicembre si era capito che si andava in questa direzione, ma allora perché non cambiare tutte le regole allora? Così non si permette alle imprese di programmare».

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