1 Settembre, la Giornata del Creato

di Patrizia Niccolini

"La letteratura può mostrarci la trama qualitativa del mondo, e abbiamo bisogno che lo faccia. Dobbiamo comunicare il valore delle cose affinché più persone possano impegnarsi per salvarle". Così la poeta, naturalista, ricercatrice Helen Macdonald, la più importante nature writer contemporanea, nell'introduzione ai suoi "Voli vespertini e altri saggi su ciò che la natura insegna" (Einaudi, 2022), un'esplorazione, personale e universale, alla scoperta della meraviglia della natura. Un viaggio alla ricerca del vero significato del potere curativo della natura lo ha compiuto anche la poeta Samantha Walton, docente di letteratura della crisi climatica alla Bath Spa University ed educatrice ambientale, che, nel saggio ricco di riferimenti letterari e nuovi studi scientifici "Luoghi per guarire" (Ponte alle Grazie, 2022), critica l'approccio glamour del movimento wellness.

"Le promesse della cultura del benessere producono più danni che benefici. Giocando con le nostre ansie, il wellness può diventare un modo di trasformare il benessere in un'arma accusando le persone di non essere sane o felici come dovrebbero". Nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, che si celebra l'1 settembre, Papa Francesco ha espresso un accorato appello in vista di due vertici cruciali, COP27 sul clima, che si terrà in Egitto a novembre, e COP15 sulla biodiversità, in Canada a dicembre.

Questa Giornata apre il "Tempo del Creato", che prosegue fino alla festa di San Francesco, il 4 ottobre: "Se impariamo ad ascoltarla, notiamo nella voce del creato una sorta di dissonanza - scrive il Papa -. Da un lato, è un dolce canto che loda il nostro amato Creatore; dall'altro, è un grido amaro che si lamenta dei nostri maltrattamenti umani (...) Ascoltando queste grida amare, dobbiamo modificare gli stili di vita e i sistemi dannosi". In sintonia con quello di Bergoglio, il messaggio dell'arte trasmesso dalla mostra di Willy Verginer "Il giardino perduto", ospitata nella chiesa di San Barnaba, a Bondo, seconda tappa di un progetto triennale che il Comune di Sella Giudicarie dedica ai 700 anni dalla scomparsa di Dante, promossa dentro il circuito di Galassia Mart.

Artista di livello internazionale, lo scultore altoatesino si è confrontato con il tema del giardino dell'Eden nel Purgatorio e dell'Antropocene, riflettendo sull'impatto sempre più insostenibile dell'uomo sulla Terra. Nel percorso si incontrano creature intagliate nel legno con sapiente realismo, che al tempo stesso virano al fantastico, generando l'inedito in forme e cromie mutevoli. E ci sono anche figure umane: l'uomo dal corpo metallico con un copricapo rosa formato da una serie di telefoni cellulari che gli coprono la vista, e un ragazzino con in mano un frutto acerbo di colore verde acceso, quello delle gemme dei larici in primavera.

"Una narrazione scultorea che ha intensità e grazia", "una scultura narrativa che si espande in un racconto polifonico e di relazione", la definisce la curatrice Roberta Bonazza, frutto di una scintilla creativa sprigionatasi a contatto con la chiesa e i boschi di Sella Giudicarie dove vivono gli animali scolpiti, il capriolo, l'asino, il corvo, l'orso, simbolo di tante specie a rischio di estinzione. Dal tenere lo sguardo basso sul telefono, l'homo videns è invitato a mutare prospettiva e, abituato a pensarsi al centro del creato, a spostarsi lui stesso: "Lo sguardo si alza sull'altare maggiore, inteso come luogo che sta in alto, che anela a un volo verso la cupola di stelle che campeggia sulla volta della chiesa". "Le forme danzano sopra gli oggetti - i caprioli sopra i candelabri - e nello stesso tempo hanno un solido equilibrio - scrive Bonazza -. Presenze che entrano in relazione, che interrogano chi le guarda, lasciando intuire l'intento scultoreo di Verginer, sempre in dialogo con le cose del mondo".

Partendo dalla consapevolezza che serve un passo paziente, il sentiero tracciato dall'artista indica un cammino che può generare un cambiamento, "una via che invita a resistere", e nella fatica della salita può riportare alla convivenza armonica con gli esseri viventi che abitano il giardino di cui l'umanità è parte. In luglio, l'Assemblea generale dell’Onu ha approvato una storica risoluzione relativa al diritto umano ad avere un ambiente pulito, vitale e sostenibile, e il 25 settembre, giorno delle elezioni, sarà anche il settimo anniversario dell'approvazione dell'Agenda 2030 dell'Onu. Una coincidenza importante: siamo a metà del percorso in cui l'Italia si è impegnata, insieme ad altre 193 nazioni dell'Onu, a perseguire un modello di sviluppo migliore, ma le diverse crisi in atto hanno rallentato l'attuazione dei 17 obiettivi dell'Agenda e l'ASviS-Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ha presentato alle forze politiche dieci proposte da inserire nei programmi elettorali miranti a orientare le attività della prossima legislatura in linea con l'Agenda 2030. È possibile sottoscrivere online l'appello: change.org/p/dieci-idee-per-un-italia-sostenibile.

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