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Giornata mondiale della prevenzione del suicidio, a Trento si illumina la fontana del Nettuno
In occasione della Giornata mondiale della prevenzione del suicidio, il Forum prevenzione di Bolzano nell’ambito del suo lavoro con la Rete prevenzione del suicidio dell’Alto Adige e in collaborazione con Invito alla Vita, progetto promosso da Apss e coordinato dall’associazione A.M.A di Trento, lanciano una campagna congiunta a livello regionale. Gli obiettivi della campagna sono: parlare apertamente del tema del suicidio e trovare il giusto aiuto per se stessi. Fra le iniziative in Trentino, l'illuminazione dei monumenti: nel video, oggi, 10 settembre, la fontana del Nettuno in piazza Duomo a Trento che è diventata gialla e arancione, idem per alcuni monumenti del territorio della Comunità Valsugana e Tesino. In corso anche una mostra bibliografica dedicata al tema del suicidio dal 9 al 14 settembre alla Biblioteca Comunale di Trento in via Roma. Domenica 15 Settembre i volontari di Telefono Amico Trento odv saranno presenti dalle 15 con un gazebo posto all'angolo tra via Oss Mazzurana e via Oriola per un evento che coinvolgerà in maniera attiva la cittadinanza sulla possibilità di esprimere in maniera aperta e diretta tutte le proprie emozioni e i propri pensieri, soprattutto quelli scomodi e difficili, riguardanti il suicidio, con la consapevolezza che uno spazio sicuro in cui esprimere le proprie emozioni sia anche il primo passo verso la prevenzione al suicidio.
Il 23 ottobre 2024 alle 14 si terrà un seminario (aperto agli studenti e a tutta la cittadinanza) presso il Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento dal titolo “Tutto Annodato: dialogo sulla prevenzione del disagio e del suicidio giovanile”.
Il 5 novembre alle 20 sui canali social dell’associazione A.M.A. si terrà un evento online di approfondimento del progetto Invito alla vita.
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Lo studio: con covid e lockdown il cervello dei ragazzi è invecchiato prima
Con la pandemia il cervello degli adolescenti è 'invecchiato' più in fretta, con un'anomala maturazione accelerata, più pronunciata nelle ragazze che hanno visto uno sviluppo cerebrale accelerato in media di 4,2 anni; 1,4 anni in più rispetto all'età anagrafica nei maschi. Lo rivela una ricerca dell'Università di Washington, pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
Il fenomeno è stato misurato con lo spessore della corteccia cerebrale, spiega l'autrice Patricia Kuhl. La corteccia cerebrale si assottiglia naturalmente con l'età, diversi studi hanno evidenziato che lo stress cronico e le avversità ne accelerano l'assottigliamento con un rischio maggiore di sviluppare disturbi neuropsichiatrici e comportamentali.
Molti di questi, come ansia e depressione, spesso emergono durante l'adolescenza, con un rischio più elevato nelle donne. La ricerca è iniziata nel 2018 coinvolgendo 160 giovani di 9-17 anni, con l'obiettivo iniziale di valutare i cambiamenti nella struttura cerebrale durante l'adolescenza. Però è arrivato il Covid, così il gruppo, che avrebbe dovuto essere rivalutato nel 2020, ha ritardato i test fino al 2021. A quel punto, gli esperti hanno deciso di studiare, non più lo sviluppo degli adolescenti, ma gli effetti del lockdown sul loro cervello.
Partendo dai dati del 2018, i ricercatori hanno confrontato lo sviluppo reale del loro campione con un modello dell'assottigliamento corticale atteso durante l'adolescenza. Il loro cervello ha mostrato un effetto generale di assottigliamento accelerato, ma molto più pronunciato nelle ragazze. Nei maschi, gli effetti sono stati osservati solo nella corteccia visiva.
L'impatto maggiore sulle ragazze potrebbe essere dovuto a differenze nell'importanza dell'interazione sociale per loro rispetto ai ragazzi, spiega Kuhl. "Gli adolescenti sono sotto una pressione tremenda - sottolinea - con la pandemia i loro normali canali di sfogo sono scomparsi in un attimo. Tutti gli adolescenti sono stati isolati, ma le ragazze hanno sofferto di più. Ha influenzato il loro cervello in modo molto più accentuato".
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