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«Per il brindisi di Natale spesi 880 euro dei cittadini»

Claudio Cia, e non è una novità, fa le pulci al Comune di Trento. Questa volta nel mirino finisce il classico brindisi di Natale di un mese fa: per il convivio (fetta di panettone e spumante? No, assicura Cia: strudel salati, formaggio, salumi e varie leccornie) sarebbero stati spesi 880 euro (dei cittadini, sottolinea Cia). In un periodo economico particolare, si legge nel comunicato, «non ci sono soldi, siamo in difficoltà, c'è la crisi, eppure si trovano i fondi per queste iniziative»

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Difesa, tagli per 20mila militari. Riduzione del 32% delle strutture

La Difesa avvia un percorso di trasformazione e snellimento che porterà i ranghi delle Forze Armate a ridursi di 27.800 unità tra il 2016 e il 2024. Una riforma che nelle prospettive del governo realizzerà risparmi di spesa, senza ridurre l'attuale capacità operativa del settore, anzi rendendolo più efficiente. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera sia al decreto che proroga di 6 mesi le missioni internazionali (a cominciare da quelle in Afghanistan per una spesa di 235 milioni), sia a due decreti legislativi per la razionalizzazione della Difesa, un processo che interesserà 20mila militari e 7.800 civili

Natale, niente risparmi per cibi e bevande

Nonostante la crisi economica, gli italiani restano fedeli alla tradizione e non rinunciano al classico cenone della vigilia e al pranzo di Natale. Lo afferma il Codacons. Circa 1 miliardo verrà speso tra carni e pesce, 500 milioni invece la quota destinata a spumanti, vini e bevande varie. Per i dolci classici del Natale le famiglie spenderanno complessivamente circa 450 milioni I tuoi commenti

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Spese da tagliare per 39 mln, sacrifici per scuola e sanità

Anche nel 2014 la Provincia dovrà dare una sforbiciata alla spesa corrente. Lo dice la finanziaria tecnica approvata venerdì scorso dalla giunta Pacher e che sarà presa in dote dalla nuova amministrazione che uscirà dalle elezioni di fine ottobre. Previsto un calo della spesa dell'1,3% sul 2013, cioè 39 milioni di euro. Saranno tagliate del 20% le consulenze, dell'1,3% le spese per la sanità e dell'1,9% le risorse per scuola e formazione. Salvi i fondi necessari per il reddito di garanzia e per gli interventi del Progettone. Per l'assegno di cura sono confermati 12 milioni di euro, 5 milioni per interventi di sostegno al reddito dell'Agenzia del lavoro.