Sigarette: crollano le elettroniche, aumentano quelle fatte a mano

Crolla il numero di italiani che scelgono la sigaretta elettronica, passati dal 4,2% del 2013 all'1,6% del 2014. Raddoppia, invece, soprattutto tra i giovani, l'utilizzo di bionde fatte a mano: più economiche e meno nocive. La percentuale di chi le preferisce a quelle confezionate in pacchetto è passata dal 9,6% del 2013 al 18% del 2014. Cresce, in generale, il numero dei fumatori in Italia, pari a circa 11 milioni e passato in un anno dal 20,6% al 22% della popolazione. Per la prima volta, però, a trainare le cifre verso l'alto sono soprattutto le donne, passate dal 15,3% del 2013 al 18,9% del 2014

Primo tiro alle medie, poi si prende il vizio

Malgrado il moltiplicarsi delle campagne informative sui pericoli dovuti al fumo, circa un quarto della popolazione trentina è ancora dedita al tabagismo, mentre solo il 15% di chi prova smettere vi riesce. Per di più, come avviene nel resto d'Italia, anche sul nostro territorio il vizio della sigaretta, che si instaura spesso in età adolescenziale, è diffuso soprattutto tra le persone con bassa scolarizzazione e in difficoltà economiche, difficilmente raggiungibili dalle misure di prevenzione e contrasto messe in campo da azienda sanitaria e associazioni mediche

l'Adige

Tassa sulle sigarette elettroniche «Così ci massacrano»

Un aumento della tassazione sulle sigarette elettroniche che dovranno pagare il 58,5% sul prezzo di vendita. Il provvedimento è previsto dal decreto che rinvia l'Iva e, per il solo Trentino, dovrebbe valere attorno al milione e mezzo di euro. «Lo Stato - spiega Aldi Cekrezi della Confesercenti - non sa dove trovare i soldi e impone una tassazione che rischia di massacrare i negozi del settore e anche chi, in provincia, produce per il comparto delle sigarette elettroniche». L'altra faccia della medaglia è quella dei tabaccai: «La situazione potrebbe favorire un ritorno dei clienti sulle sigarette tradizionali» spiega Cekrezi