Europee: il boom di Renzi, in Trentino Pd al 42,36%

Il Pd stravince le elezioni europee, con una forbice su M5s non immaginabile prima delle urne (Grillo: abbiamo perso, ma siamo lì); Forza Italia non raggiunge la soglia del 20% mentre Ncd di Angelino Alfano supera quella del 4%, anche se di poco. L'altro dato è che nonostante l'avanzata dei movimenti euroscettici (M5s, Fdi e Lega), la maggior parte degli elettori hanno sostenuto partiti a favore dell'Ue. In Trentino affluenza definitiva al 53,05% (nel 2009 fu del 57,54%). Anche in provincia vince il Pd: a Trento 49,1% (M5S 14,7, Forza Italia 8,9). Nel video l'analisi del direttore dell'Adige, Pierangelo Giovanetti TUTTI I DATI E LE PREFERENZE Risultati Elezioni Trentino - Comune per Comune 

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La coalizione: «Resta» Mosna: «Devo decidere»

«Devo prima discuterne in azienda: la mia priorità è quella. Per questo mi sono preso alcuni giorni: entro giovedì o venerdì deciderò se restare o meno in consiglio». Rispetto alla possibilità di rimanere, dice: «non era la mia idea primaria».  Diego Mosna , candidato presidente eletto in consiglio con quasi 48.000 voti, ha da poco concluso la riunione della cabina di regia con i rappresentanti delle liste che lo hanno sostenuto nella campagna elettorale. Tutti, spiegano da Fare Trentino a Amministrare il Trentino, gli hanno confermato la stima e l'apprezzamento per quanto fatto durante la campagna elettorale. Proprio per questo, la speranza che Mosna resti come capo dell'opposizione c'è

Ugo Rossi alla Pirlo, una squadra da gestire

Gli undici candidati presidente rappresentavano una squadra di calcio. Oggi i 35 eletti non possono essere schierati contemporaneamente in un campo, però noi ne abbiamo scelti undici, in un gioco tra sport e politica. Ognuno dei selezionati, per le proprie caratteristiche, deve ricoprire un determinato ruolo. Ecco quindi la squadra del nuovo consiglio: all'interno della news le spiegazioni e le caratteristiche tecniche. Nessuno si senta offeso se escluso: le scelte del mister non vanno discusse

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Quelli che... hanno perso e tornano a lavorare

Dal bancario al giornalista televisivo, dal funzionario in comunità di valle all'operatore finanziario. Professioni accantonate, in parte o del tutto, per anni, per dedicarsi a tempo pieno alla politica. Ma per molti, da lunedì mattina, le cose sono cambiate. Dovranno immaginare una quotidianità lontana dal palazzo della Provincia. Niente più sedute in consiglio provinciale o in commissione. Le urne hanno fatto vittime eccellenti e tra gli esclusi ci sono ex consiglieri e assessori che, dopo una o più legislature in consiglio provinciale, dovranno riprendere il lavoro di un tempo

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Diego Mosna rimanda ogni decisione a giovedì

Diego Mosna per un giorno ha staccato la spina. Dopo la comprensibile delusione di lunedì, lo stress prima delle elezioni e quello dei numeri, ieri ha deciso di andarsene in Toscana per un po' di relax. Ha anche staccato per qualche ora il cellulare. «Oggi riposo assoluto - dice - Niente accordi, niente telefonate e men che meno decisioni sul mio futuro da consigliere o da imprenditore»

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Rossi: «Sulla giunta deciderò da solo»

Il neopresidente della Provincia, Ugo Rossi, intende prendersi qualche giorno per «guardare i numeri e le tabelle» dei risultati elettorali e valutare le caratteristiche degli eletti della sua maggioranza e quindi le risorse umane che ha a disposizione per costituire la sua giunta. «È un esercizio che devo fare da solo - rivela il nuovo governatore - perché prima devo elaborare un'idea dentro di me, poi comunicherò la mia decisione: non intendo fare consultazioni fra i partiti». Insomma, il successore di Lorenzo Dellai vuole dare vita alla sua giunta cercando di non farsi condizionare troppo dalle richieste e dalle aspettative delle forze politiche Chi vorresti in giunta?

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Bottamedi del M5S: «Saremo battaglieri ma collaborativi»

Manuela Bottamedi sarà uno dei volti nuovi del consiglio provinciale e insieme al candidato presidente comporrà la coppia di rappresenti con i quali il movimento Cinque stelle sbarca nell'assemblea legislativa. Di là dalla soddisfazione per il successo personale e per l'esordio storico nelle istituzioni locali, la neoconsigliera, 44 anni, insegnante, residente in valle dei Laghi (a Pergolese), davanti al 6% scarso raccolto nelle urne non nasconde che le aspettative erano diverse

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Il personaggio mocheno, per «Milordo» 4.776 voti

Il soprannome, «Milordo», lo deve al bisnonno Pietro. Commerciante ambulante, ebbe da Maria Teresa d'Austria la licenza per vendere anche in Austria e in Ungheria. Tornò a casa soltanto quando riuscì a ragranellare le prime mille lire, evento unico per la valle dei Mocheni. E da «quello delle mille lire», in breve diventò «Milordo». Domenica ha ricevuto 4.776 ed è entrato in Consiglio. E ieri sera ha festeggiato con la consuenta straripante genuinità Gli abbracci con Baratter