Parola d'ordine: risparmiare

Non si usano espressioni abusate come «tirare la cinghia», «vacche magre» e casse provinciali «svuotate», ma nel rapporto sulla legislatura appena conclusasi, tra le righe, di risparmio si parla eccome. Il rapporto è stato redatto dai tecnici e dai docenti collaboratori della Provincia ma una parte, quella introduttiva e quella finale, porta la firma di Marta Dalmaso, ormai ex assessore dell'ex giunta provinciale. Il documento (106 pagine) assume quindi i toni dell'«eredità» dell'ex numero uno del sistema trentino dell'istruzione

Niente permessi per i corsi  La rivolta dei docenti precari

È un fulmine a ciel sereno la decisione della giunta provinciale di negare ai precari della scuola, richiamandosi alla lettera del contratto, il permesso di studio, cioè le 150 ore per seguire i percorsi abilitanti speciali (Pas). «Siamo l'unico territorio che non recepisce le direttive ministeriali sui permessi» spiegano i rappresentanti degli Stati generali della scuola

l'Adige

Precari in rivolta sulle chiamate via sms

C'è chi lo definisce «delirio da sms», chi parla di «mercato delle vacche», chi denuncia di aver ricevuto messaggi indecifrabili. Sta suscitando proteste fra gli insegnanti precari il nuovo sistema di chiamata per il conferimento degli incarichi ai docenti inseriti nelle graduatorie d'istituto. A sollevare la questione è, fra gli altri, il «Gruppo precari3fascia-AdidaTN», che in una nota, firmata da Elisa Zancan e Alessandra Decarli, si dice «indignato e basito di fronte a questa situazione di delirio a pochi giorni dall'inizio delle lezioni»

l'Adige

Esodata e precaria Vita da insegnante

Insegnante, giovane, qualificata, pluridiplomata e, naturalmente, precaria. La storia di Flavia Decarli è quella di tante docenti che, in questi mesi, si sono fatte sentire nei palazzi della Provincia autonoma e soprattutto fuori dai palazzi, in piazza. Proteste in corso e in programma per chiedere all'ente pubblico un po' di certezze. Ma la storia di Flavia Decarli è un po' diversa, un po' più complessa. Quando in autunno - come annunciato dal Dipartimento della conoscenza - in Trentino verrà aperta la quarta fascia. E lei non potrà accedere. È bloccata dalla burocrazia, dalle regole trentine: una sorta di stanza senza porte e senza finestre

l'Adige

I precari rilanciano «Dalmaso ci ascolti»

I 1800 insegnanti precari trentini non sono rimasti assolutamente soddisfatti né dalla risposta dell'assessore Marta Dalmaso, né dalla presa di posizione della Cgil. I docenti da tempo stanno chiedendo un incontro con la Provincia e la manifestazione di sabato è stata l'ultimo, rumoroso tentativo per cercare un colloquio con la stessa Dalmaso. L'assessore ha risposto, in uno scritto, che ogni lavoro ha la sua quota di contratti a tempo parziale e molte decisioni sono di competenza nazionale. E la Cgil trentina parrebbe sulla stessa lunghezza d'onda

La protesta dei precari "Non siamo dei numeri"

Oltre 200 insegnanti sotto le finestre della Provincia. Ieri pomeriggio alle 14, in piazza Dante, si è svolta la manifestazione sostenuta dagli Stati Generali della Scuola di Trento (SgSt). Al grido "stufi di questo equilibrio precario" i docenti si sono sdraiati in mezzo alla strada e hanno fermato un paio di autobus. La risposta dell'assessore Marta Dalmaso: «Non vi è alcuna possibilità per la Provincia di intervenire legislativamente o amministrativamente per sanare il complicato quadro dei titoli abilitanti» I tuoi commenti

l'Adige

Insegnanti precari: «Noi sulla giostra della Pat»

Tutti i precari della scuola su una giostra, manovrata dalla Provincia, costretti a prendersi, l'uno con l'altro, a calci nel sedere. È questa l'immagine a cui si affidano i promotori della protesta di sabato prossimo, indetta - sostenuta dagli Stati Generali della Scuola di Trento (SgSt) - per le 14 in Piazza Dante, non a caso sotto le finestre della giunta di Alberto Pacher, di cui fa parte l'assessore all'istruzione Marta Dalmaso. Tempi duri per l'esecutivo retto dal centro sinistra autonomista, costretto a fare i conti con un bacino elettorale, quello dei docenti, teoricamente vicino sul piano politico, ma sempre più incandescente