Ai produttori Melinda 10 centesimi in meno

I produttori di Melinda quest'anno riceveranno meno soldi di un anno fa, per le mele conferite nell'ultima campagna ai magazzini frutta. Mediamente una decina di centesimi al chilo in meno. Il che si traduce, per un piccolo coltivatore che produce 4 «vagoni» di mele (un vagone è pari a 10 tonnellate) in un introito di 4 mila euro in meno rispetto all'anno precedente. «Avevamo già previsto che le remunerazioni dell'anno precedente non erano ripetibili», conferma il presidente di Melinda Michele Odorizzi, che comunque ricorda come il bilancio del consorzio non sia stato ancora definito (sarà portato in approvazione verso fine settembre)

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Sant'Orsola progetta un patto con Melinda

Sant'Orsola 17° magazzino di Melinda? Triplice alleanza tra i piccoli frutti, la Valentina di Mezzacorona e la Sft fuoriuscita dalla «Trentina», per una nuova Op? Rilancio del progetto Assoberry, con gli alsaziani e produttori italiani, dopo che si sono sfilati i veronesi di Aurora (in cui sono confluiti ex soci di Sant'Orsola)?Sono le 3 ipotesi che girano dopo che il brutto buco di bilancio della coop dei piccoli frutti (quasi 3 milioni)

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Salute: guerra sulle mele «avvelenate»

Per difendere il buon nome (e le quote di mercato) della frutta trentina, si sono rivolti al tribunale. Il consorzio Apot, che raccoglie oltre 10 mila trentini, con giganti come Melinda, La Trentina e Sant'Orsola, ha querelato per diffamazione il pediatra Leonardo Pinelli che, nel dicembre scorso, durante la trasmissione tv «Porta a porta» di Bruno Vespa aveva messo in serio dubbio la genuinità e la salubrità delle mele trentine. Una bordata contro i trattamenti chimici che provocò l'immediata reazione dell'allora governatore Lorenzo Dellai, e che poi è finita in tribunale. Dove, peraltro, Pinelli rischia di vincere il primo round, visto che la procura ha chiesto l'archiviazione riconoscendo il diritto di critica