Giustizia / Il caso

Ilaria Salis: io in un pozzo profondissimo, ma so qual è la parte giusta della storia

Lettera dal carcere dell'antifascista italiana detenuta in Ungheria in condizioni da tempo denunciate per crudeltà e violazione di diritti. "Chiudo gli occhi e lancio lo sguardo oltre le mura di questo cieco carcere: scorgo le vicende di uomini e donne come ricambi in tessuti su arazzi che raffigurano storie più ampie. Storie di ricchezza e di miseria, di potere, di sopraffazione e di sfruttamento. Storie di guerre e di eserciti. Storie di un mondo in cui ancora si uccidono bambini"