«Gli insegnanti prendono meno di un operaio»

«Gli insegnanti italiani svolgono un'enorme mole di lavoro sommerso: lavorano in media 1.643 ore annue, che equivalgono a un normale impiego a tempo pieno, pari a circa 36 ore a settimana per 45 settimane l'anno. Peccato che guadagnano un buon 30% in meno di altre categorie, anche non intellettuali, come gli operai specializzati». Lo afferma Marcello Pacifico, presidente dell'Associazione nazione insegnanti e formatori

Scuola, la Provincia: stabilizzeremo 700 insegnanti

L'accordo sulla stabilizzazione dei precari è stato raggiunto. Poco fa  il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi ha infatti sottoscritto con i sindacati (con l'astensione di UIL scuola e Gilda ) il piano di miglioramento del sistema scolastico trentino che prevede, tra le altre cose, l'assunzione di 500 docenti della scuola nonché di altri 200 insegnanti della scuola dell'infanzia

Si avvicina l'abilitazione per i diplomati magistrali

Buone notizie per gli insegnanti precari della scuola primaria in possesso di diploma magistrale ottenuto prima del 2002: il ministero dell'istruzione ha avviato un procedimento per permettere l'inclusione di questi docenti nella seconda fascia delle graduatorie di circolo e d'istituto della scuola dell'infanzia e primaria, riconoscendo dunque la loro abilitazione al pari dei laureati in scienze della formazioneI tuoi commenti

l'Adige

Alla fine ai prof resteranno i 150 euro contestati

Il «pasticciaccio brutto» degli scatti di stipendio degli insegnanti sembra aver trovato soluzione: la busta paga degli insegnanti non perderà quei 150 euro percepiti nel 2013 in seguito ad una contorta vicenda di norme e blocchi. La decisione è arrivata dopo una riunione a Palazzo Chigi tra il premier Letta, il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e quello dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza. Riunione sulla quale ha pesato il pressing del segretario Pd, Matteo Renzi, che su Twitter ha bacchettato l'Esecutivo

Religione, dodici  posti a concorso

Buone notizie per gli insegnanti di religione. La Provincia di Trento ha indetto un concorso per 12 posti a tempo indeterminato, una manna di questi tempi. Si tratta di 2 posizioni per le scuole medie e di 10 per licei e istituti tecnici. I dettagli si conosceranno nei prossimi giorni. Il Dipartimento della conoscenza sta lavorando alla composizione della commissione esaminatrice. Tutto avviene in coordinamento con la Curia arcivescovile. Chi vuole iscriversi può utilizzare la procedura informatica a partire dalle 9 di oggi (fino alle 9 dell'11 dicembre)

Parola d'ordine: risparmiare

Non si usano espressioni abusate come «tirare la cinghia», «vacche magre» e casse provinciali «svuotate», ma nel rapporto sulla legislatura appena conclusasi, tra le righe, di risparmio si parla eccome. Il rapporto è stato redatto dai tecnici e dai docenti collaboratori della Provincia ma una parte, quella introduttiva e quella finale, porta la firma di Marta Dalmaso, ormai ex assessore dell'ex giunta provinciale. Il documento (106 pagine) assume quindi i toni dell'«eredità» dell'ex numero uno del sistema trentino dell'istruzione

Niente permessi per i corsi  La rivolta dei docenti precari

È un fulmine a ciel sereno la decisione della giunta provinciale di negare ai precari della scuola, richiamandosi alla lettera del contratto, il permesso di studio, cioè le 150 ore per seguire i percorsi abilitanti speciali (Pas). «Siamo l'unico territorio che non recepisce le direttive ministeriali sui permessi» spiegano i rappresentanti degli Stati generali della scuola

Nella scuola trentina gli stipendi sono più alti

Gli insegnanti trentini sono pagati meglio rispetto alla media nazionale. Non solo: in Trentino la spesa per studente è maggiore del 34% rispetto al resto d'Italia. Sono solo alcuni dei numeri che la Provincia mette sul piatto anche per far digerire una pillola piuttosto amara: una riduzione del budget pari a 9 milioni di euro. Ma i sindacati di categoria non vogliono sentir parlare di tagli

Insegnanti: Tfa speciale,  via libera all'abilitazione

Buone notizie per i circa mille insegnanti trentini, che lavorano nella scuola da almeno tre anni, interessati al tirocinio formativo attivo speciale. La Corte dei conti ha dato il via libera e finalmente quei docenti di elementari, medie e superiori in attesa di uno strumento di abilitazione potranno coronare il proprio sogno. Ma la notizia ha anche un risvolto negativo: la norma stabilisce che per il calcolo dei tre anni non possa essere conteggiato l'anno scolastico appena concluso. I tirocini potranno essere proposti «a scaglioni», su due anni.