Una settantina di operai Marangoni ha manifestato questa mattina dalle 9 alle 10.30 davanti all'accesso della fabbrica di pneumatici di via del Garda. L'ora e mezzo di agitazione, che sarà ripetuta anche dagli operai del secondo turno (16.30-18) e del notturno (4.30-6), è stata adottata in protesta contro il piano di ristrutturazione aziendale che prevede il taglio del 10% delle retribuzioni. (Nel video Degasperi e Bottamedi)

Formalmente è stato proclamato lo stato d'agitazione. Ma nell'aria almeno alcune forme di sciopero già sono messi in conto. Alla Marangoni Pneumatici la proposta dell'azienda di subordinare gli investimenti alla riduzione del costo del lavoro proprio non è andata giù. Perché - questa la linea largamente maggioritaria, ieri in assemblea - loro hanno già dato. Con la cassa integrazione degli ultimi mesi, ma non solo

La Marangoni di Rovereto manterrà l'attuale organico di 320 dipendenti, tenendo in Trentino la sede legale, commerciale e produttiva fino al 2024. L'impegno è previsto sulla base dell'accordo negoziale sottoscritto lo scorso mese tra l'azienda, i sindacati e la Provincia e approvato ieri dalla giunta provinciale

L’assemblea di Btb ha approvato questa sera il bilancio che si chiude con quasi 900mila euro di perdita dopo 23 milioni di rettifiche sui crediti, e ha eletto il nuovo cda, ridotto da 11 a 7 membri, tutti rigorosamente uomini. Il consiglio di amministrazione (11mila euro lordi l’anno il compenso) è così composto: Thomas Ausserhofer, Michl Ebner, Adriano Dalpez, Eliano Lodesani, Ettore Lombardo, Matteo Bruno Lunelli, Mario Marangoni (un «ragazzo del ’32 che è stato riconfermato presidente)