Levico si ferma per l'ultimo saluto a Marta Pasquini, morta a 56 anni. Anima del Buena Onda e del turismo sul lago
Era un punto di riferimento dell’ospitalità levicense e figura amatissima in città. Con i figli Daniele e Federico aveva rilanciato l’ex Lido, trasformandolo nel Buena Onda. Lavoratrice instancabile, sportiva e presenza vitale nella comunità, viene ricordata per la sua forza, il sorriso e l’entusiasmo che sapeva trasmettere.
LEVICO. Nonostante la malattia, non aveva mai perso quell'entusiasmo che l'aveva sempre contraddistinta.
E che a Levico sta già mancando a tutti coloro che amavano e conoscevano Marta Pasquini, scomparsa sabato a cinquantasei anni. Oggi pomeriggio il funerale, dove si attende una grande folla.
Il suo nome è legato allo sviluppo degli ultimi decenni dell’offerta turistica nel centro termale: collaborava con i figli Daniele e Federico nella gestione dell’ex lido, il Buena Onda, ma la sua figura era stata fondamentale proprio nelle fasi dell’avvio della gestione da parte dei giovani.
«Senza il suo sprone, senza il suo incoraggiamento, prima anche del suo sostegno, non ce l’avremmo mai fatta ad avviare questo cammino», ricorda uno dei due figli, Daniele: «Fino all’ultimo, fino a qualche mese fa, era sempre qui con noi a curare il servizio ai tavoli».
Il mondo dell’ospitalità e della ristorazione era la sua vita da tempo, fin da quando con l’ex marito Gino Antoniolli si era gettata con la sua propositività nella gestione delle attività di famiglia, un impegno che era proseguito poi all’ex Lido quando la gestione era stata affidata ai figli.
La famiglia Antoniolli aveva infatti acquisito spiaggia e moli quasi vent’anni fa, rilevando pochi anni dopo anche le strutture circostanti.
Ma a Levico e in tutta l’Alta Valsugana, Marta Pasquini era conosciuta e apprezzata anche al di fuori dell’ambito professionale, che pure la assorbiva quasi completamente.
Era infatti una figura importante per la società di qwan ki do He Phai, sempre a Levico.
Non solo era una brillante e appassionata praticante, come testimoniato dalla sua cintura nera 1° dang.
«Era nostra amica e compagna d’armi – l’ha ricordata il club sulle sue pagine social – e per molti anni era stata anche segretaria della nostra palestra. Marta era una persona forte, diretta, con un carattere deciso e un grande cuore. Ha dato tanto al nostro gruppo e al qwan ki do, con la sua presenza sempre attenta e la sua energia che sapeva farsi sentire. La ricorderemo con rispetto, affetto e riconoscenza».
«Tutti noi suoi concittadini qui a Levico, non solo io personalmente, ricorderemo Marta per il suo sorriso e per l’orgoglio con il quale seguiva i suoi figli», l’ha voluta ricordare il sindaco Gianni Beretta:
«È sempre stata una grande lavoratrice ma era soprattutto una donna impegnata a vari livelli nella sua comunità. Non possiamo che stringerci ai suoi familiari, i figli, il compagno Andrea e la mamma Annamaria».
I familiari, in occasione delle esequie, hanno chiesto di ricordare Marta sostenendo l’attività dell’Airc.
Le. Po.