La sfida / Personaggi

Stefano Dalvai, dal trapianto alla corsa. Sarà l’unico trentino presente ai campionati in Australia: la sua storia

Dalvai ha bisogno di tutto il sostegno della comunità trentina, per coprire le spese di viaggio e alloggio e per fare in modo che questa opportunità sia occasione di visibilità soprattutto per tutti e tutte coloro la cui vita dipende dalla disponibilità di organi e tessuti compatibili. Ecco come aiutarlo

BORGO. Andare in fondo per arrivare lontano. Sei parole, una frase semplice che significa molto, davvero molto per Stefano Dalvai. Dal 15 al 21 aprile vestirà la maglia della nazionale italiana ai 23° World Transplant Games di Perth, in Australia con l'Aned (Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto). Classe 1988, nel novembre 2014 ha subito un trapianto di midollo osseo e da allora ha intrapreso un percorso sportivo che lo ha portato alla rinascita attraverso la corsa e il trail running.

Da quasi 9 anni ha deciso di correre incontro a quella che è diventata la sua seconda vita trovando nello sport la strada per trasmettere un messaggio di speranza e coraggio. In questi anni ha partecipato a diverse gare, di lunga distanza e grandi dislivelli, ed ora volerà nella terra dei canguri con un suo personale progetto di solidarietà. In molte occasioni ha partecipato ad eventi ed incontri per sensibilizzare la comunità sul valore della donazione di organi e tessuti. Sia in gara che durante gli allenamenti sfoggia sempre una maglia con un hashtag che è diventato il suo motto: #nonsimollaunchezz.

«Per nessun motivo bisogna lasciarsi andare, dobbiamo continuare a lottare, nella malattia come verso il traguardo di una competizione sportiva». In Australia Stefano Dalvai sarà l'unico trentino presente ai campionati mondiali aperti ai recettori di trapianto d'organo e trapianti di cellule emopoietiche da altri individui o specie che richiedono o hanno richiesto l'uso di terapie farmacologiche immunosoppressive. Si parla di cuore, polmone, fegato, rene, pancreas, cellule staminali e midollo osseo. Per realizzare il suo personale progetto di solidarietà e volare in Australia, Dalvai ha bisogno di tutto il sostegno della comunità trentina, per coprire le spese di viaggio e alloggio (a carico di ciascun partecipante) e per fare in modo che questa opportunità sia occasione di visibilità soprattutto per tutti e tutte coloro la cui vita dipende dalla disponibilità di organi e tessuti compatibili.

«Credo fortemente nella potenzialità e nella sensibilità della nostra comunità - ricorda Stefano - per questo ho voluto condividere questo progetto. Una volta raggiunta la somma necessaria per le spese, i soldi raccolti in più serviranno a sostenere le attività di ricerca e cura della Fondazione Città della Speranza, che supporta i bambini malati oncologici e le loro famiglie». Per aiutare Stefano e sostenere la sua campagna di crowdfunding con un piccolo contributo è stata attivata la raccolta fondi dal basso a questo link

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