Il lutto / La scomparsa

Dolore in Valsugana: l’addio a Marco Dorigoni, morto a 57 anni due settimane dopo l’intervento

Il funerale del dipendente del Comune di Calceranica, che lascia la moglie Monica ed i figli Giordano e Samuele,è stato celebrato sabato 14 gennaio alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Caldonazzo

CALDONAZZO. C'è grande sgomento, attorno al lago, nei paesi di Calceranica, Caldonazzo e Tenna, per la prematura scomparsa di Marco Dorigoni a soli 57 anni. L'uomo, originario di Caldonazzo e dipendente del Comune di Calceranica, era attivo sui tre paesi a seguito della gestione associata.

Dopo il primo ricordo, a caldo, da parte dei sindaci di Caldonazzo e Tenna, ora anche il sindaco di Calceranica, Cristian Uez, ha voluto ricordarlo: «Il geometra Dorigoni - ricorda il primo cittadino - era una memoria storica del Comune, per anni come dipendente unico dell'ufficio tecnico di Calceranica. Poi con l'attivazione della gestione associata e la conseguente riorganizzazione del servizio tecnico intercomunale, gli era stata affidata la guida del servizio patrimonio e gestione dei cantieri comunali, dove ha potuto esprimere la sua preparazione professionale dettata dalla lunga esperienza lavorativa nell'ambito dell'ente, dove ora lascia un grande vuoto. Era una persona attiva anche fuori dall'ambito lavorativo e molto attaccato alla famiglia, sempre orgoglioso dei figli, dei quali parlava spesso».

Cosa è successo

L'intervento chirurgico, subito dopo Natale, era andato bene. Marco Dorigoni, 57 anni, era tornato a casa dai figli e dalla moglie, si stava riprendendo. Un malore improvviso l'ha costretto ad un nuovo ricovero e ad un'operazione d'urgenza, ma il suo cuore ha cessato di battere. Originario di Trento, Marco Dorigoni aveva trovato lavoro presso il Comune di Calceranica, conosciuto la moglie Monica, proprietaria del camping Belvedere, e da tempo si era definitivamente trasferito a Caldonazzo.

«Era una persona molto presente, molto attaccata ai suoi familiari» ricorda la sorella Cristina. Gli piaceva stare in compagnia ed amava per la musica: un binomio che l'ha portato quasi naturalmente a diventare dj. Alla consolle era lui il protagonista delle serate, animatore di feste private e delle serate in molti locali della provincia, in particolare a Trento e sul lago di Caldonazzo.

La sua morte inattesa, avvenuta martedì, ha lasciato sgomenti i familiari e le tante persone che lo conoscevano.In accordo con i medici Marco Dorigoni aveva deciso di sottoporsi alla riduzione dello stomaco. Un intervento delicato e che, come tutte le operazioni chirurgiche, può comportare effetti collaterali. Il ricovero all'ospedale Santa Chiara era avvenuto dopo Natale.

L'intervento è del 27 dicembre scorso. Dorigoni era rimasto nel reparto di chirurgia per qualche giorno e, valutate le sue condizioni, dimesso. Si stava riprendendo bene, nella tranquillità domestica, con accanto i figli Giordano e Samuele, a casa da scuola per la pausa natalizia, e la moglie Monica. Aveva trascorso giorni sereni, sostenuto dall'affetto dei familiari. Nessuno si aspettava un epilogo tragico. Marco all'improvviso si era sentito male. La corsa in ospedale e l'impegno dei medici non sono serviti purtroppo a salvarlo.

È stato sottoposto ad un intervento d'urgenza lunedì, sempre al Santa Chiara, ma sono subentrate complicazioni si è spento poche ore dopo, martedì mattina, nel reparto di rianimazione. Poi è stata effettuata l'autopsia sanitaria. «Non c'è alcun dubbio da parte nostra sull'operato dei sanitari» precisa la sorella Cristina, che è infermiera, a nome di tutta la famiglia. La moglie e la sorella non mettono in discussione la professionalità di chi ha assistito e curato il loro caro.

«La prima operazione era andata bene: per questo la scomparsa di Marco è così dolorosa. Poi c'è stato il secondo intervento con le complicazioni - ribadisce la sorella - Purtroppo sono eventi che possono accadere, ma non abbiamo alcun dubbio su quanto hanno fatto i sanitari».

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