Lutto / Montagna

Tragedia in Marmolada, mercoledì alle ore 16 a Levico i funerali di Liliana Bertoldi

La perginese, residente a Levico, conosciutissima per il suo lavoro di ambulante e l’amore per la montagna e lo sci, lascia tre figlie ed il marito, da poco era diventata nonna

LEVICO TERME. Con la conclusione del lavoro dei Ris di Parma ed il nulla osta del magistrato, i parenti delle vittime della Marmolada possono ora dare sepoltura ai loro cari.

Fra le 11 vittime, anche Liliana Bertoldi di Levico, notissima commerciante e grande appassionata di montagna. I funerali sono stati fissati per mercoledì alle ore 16 alla chiesa Arcipretale di Levico: mezz’ora prima verrà recitato il Santo Rosario.

Il cordoglio era stato immediatamente enorme, anche da parte dei sindaci Roberto Oss Emer di Pergine e Gianni Beretta di Levico, le comunità in cui era più conosciuta: Liliana, 58 anni da poco compiuti e nuovamente nonna da pochi giorni, era molto apprezzata in tutta l’Alta Valsugana e non solo per la sua attività di ambulante con il camion di vendita di polli allo spiedo. Ogni sabato mattina era presente al mercato settimanale di Pergine, parcheggiata all’imbocco del Marcadel (via Cesare Battisti), aiutata dalle figlie Sara e Caterina, mentre Francesca lavora come ostetrica in ospedale. E la scorsa settimana, nel posto vguoto, i colleghi commercianti hanno lasciato un mazzo di fiori per ricordarla.

Liliana aveva origini perginesi, precisamente da Susà, ed ha molti fratelli e sorelle: abitava però a Santa Giuliana di Levico assieme al marito Gian Paolo Mattiolo, veneto d’origine. Accanto all’attività di famiglia, che l’ha fatta conoscere ovunque, Liliana affiancava sempre la passione per la montagna ed in particolare per lo sci, come testimonia anche il messaggio di cordoglio del comitato trentino della Fisi, la Federazione italiana degli sport invernali:

«Una famiglia con lo sport nel dna e con un grande spirito altruistico. Le tre figlie hanno iniziato il loro percorso agonistico nello Sci club Panarotta, dove Liliana è stata pure componente del consiglio direttivo. Francesca è poi diventata maestra di sci, mentre Sara è ancora un’agonista e fa parte del team under 23 dello Ski team Alpe Cimbra, dopo aver militato anche nello Sci club Città di Rovereto e nel Val di Fiemme Ski Team. Liliana si incrociava spesso sui campi gara per seguire le figlie, ma anche come preziosa collaboratrice delle società sportive. Ora nei parterre delle gare di sci trentine ci sarà un vuoto incolmabile».

Per un beffardo gioco del destino, le storie di alcuni protagonisti perginesi della vicenda della Marmolada sono divise solo di pochi metri: se Liliana era presenza fissa al mercato sul Marcadel, poco distante sorge il bar Commercio, gestito da qualche tempo dalla ventinovenne Laura Sartori (sopravvissuta al crollo e ricoverata a Trento), mentre in piazza Garibaldi a qualche centinaio di metri c’è il Centro ferramenta gestito da Davide Carnielli, 29 anni, di Fornace, dato per disperso ma poii riconosciuto, vivo, in ospedale a Treviso. Tre vite, tre destini diversi che si sono incrociati chissà quante volte, accomunati dalla tragedia.

Laura Sartori, la 29enne di Pergine che si è salvata grazie all’intervento immediato di Luca Toldo, gestore del rifugio Ghiacciaio Marmolada, ha voluto ricordare l’amica Liliana. «Entro nel tuo Whatsapp e leggo la tua frase: “L’ alpinista è un uomo che conduce il proprio corpo là dove un giorno i suoi occhi hanno guardato”. Quante volte, Lilly, hai guardata la Marmolada? E quante volte sei arrivata in cima? - scrive Laura - Tu, la super alpinista che aveva sempre dietro 8000 cose, non si sa mai che un amico dimenticasse o non si sa mai che... Ti abbiamo preso in giro dicendo che portavamo gli anziani in montagna, ma che anziana… se come esperienza davi la biada a tutti! Non doveva finire così quest’esperienza, saremmo dovuti arrivare tutti dal Toldo a festeggiare con una bella birretta e en piat de formai. E invece come sempre il destino ci ha giocato un brutto scherzo... Voglio ricordarti così come una donna forte che non piegava la testa davanti a niente. Un uragano con un cuore immenso. Una guerriera che non abbassava lo sguardo per non perdere di vista l’orizzonte dei suoi sogni».

 

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