Cronaca / Il fatto

Cerca di rubare a scuola, aggredisce una donna delle pulizie, poi entra in una casa e picchia una signora: giovane del Mali arrestato dai Carabinieri a Levico

Ha 27 anni, con problemi psichici e senza fissa dimora: ha seminato il panico nella cittadina della Valsugana, alla fine è stato bloccato dai parenti di una vittima e consegnato ai militari che l’hanno portato in carcere

LEVICO. Ieri i Carabinieri della Compagnia di Borgo Valsugana lo hanno arrestato a Levico Terme, un 27enne del Mali, D.M., che si è reso protagonista di un risveglio agitato nella ridente cittadina termale, culminato in una serie ininterrotta di reati.

Infatti, i militari dell’Aliquota Radiomobile di Borgo Valsugana sono dovuti intervenire, dopo che l’uomo, in evidente stato di agitazione, ha prima fatto accesso al plesso scolastico, dove ha danneggiato l’impianto elettrico e “armato” di un cartellone, ha aggredito una delle addette alle pulizie che, urlando è riuscita ad allontanarlo, quindi pochi minuti prima delle 7, ha tentato di rapinare una donna, dopo essersi introdotto nella sua abitazione, attigua all’istituto.

L’aggressore si è introdotto in casa, approfittando della porta lasciata incautamente accostata e mentre metteva a soqquadro il soggiorno, nella convulsa ricerca di qualche oggetto di adeguato valore, da asportare, è stato sentito dalla proprietaria, che spaventata ha iniziato a gridare. Per farla desistere il rapinatore l’ha aggredita spintonandola brutalmente, ma per fortuna le urla hanno richiamato l’attenzione del padre della donna - che vive al piano superiore - il quale è subito sceso, mettendo in fuga il malintenzionato.

Mentre scappava, l’esagitato ha danneggiato diverse autovetture, parcheggiate lungo la via, prima di essere raggiunto dai Carabinieri, che nel frattempo erano stati allertati da un parente della donna aggredita e sono riusciti a bloccarlo, soltanto dopo averne contrastato la violenta reazione.

Pur fortemente scossa dall’accaduto, la vittima ha riportato soltanto lievi lesioni.

D.M., in Italia senza fissa dimora e reduce da una difficile situazione personale, è stato condotto presso il carcere di Trento, in attesa di essere sottoposto all’udienza di convalida dinanzi al Giudice.

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