Società / Il caso

Divieto di lanciare i palloncini, il vicesindaco di Levico contesta la Provincia: “Non possono impedircelo”

Verrebbe meno la “magia” della “Strozegada de Santa Luzia”. Patrick Arcais: “Giusto rispettare l’ambiente, infatti usiamo materiali naturali. Così, cinquanta anni di tradizioni spazzate via da una legge”

LE POLEMICHE Basta palloncini, opposizioni all'attacco

LEVICO TERME. La legge che vieta il lancio volontario di palloncini, anche biodegradabili, «non tiene conto delle specificità di una tradizione che affonda le radici nel tempo e spazza via cinquant'anni di tradizione "levegana"». Queste le parole del vicesindaco di Levico Patrick Arcais in merito all'approvazione, mercoledì 9 giugno, della nuova legge, proposta dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Claudio Cia, e votata a larga maggioranza dal consiglio provinciale (l'Adige, 10 giugno). Il lancio di centinaia di palloncini colorati che, nell'immaginario collettivo, da mezzo secolo portano verso l'alto le letterine scritte dai bambini e indirizzate a Santa Lucia, è il momento culminante della manifestazione che fa parte delle specificità della cittadina termale. Anche la sera del 12 dicembre del 2020, i levicensi non hanno saputo rinunciare alla Strozegada organizzata dal Gruppo Micologico, che si è svolta nonostante il lockdown, online e sui balconi delle case; ma non mancava il lancio dei palloncini da piazza della chiesa. 

"Cinquant’anni di tradizione “levegana” spazzati via da una legge – spiega il numero due del Comune di Levico – che non tiene conto delle specificità di una tradizione che affonda le radici nel tempo.

Capiamo e condividiamo, naturalmente, la necessità di salvaguardare l’ambiente, tuttavia questa deve poter coesistere con gli usi ed i costumi di una Comunità. Nell’anno 2020 le letterine dei nostri bimbi sono state accompagnate dei palloncini fino allo stabilimento della Barilla a Parma. Già in quell’occasione, come specificato dal Presidente dell’Associazione Micologica Marco Pasquini, era stato assunto l’impegno di utilizzare palloncini totalmente naturali.

Per gli anni successivi era in previsione di utilizzare materiale naturale anche per la “sacca” che avrebbe dovuto contenere le letterine e la corda che le avrebbe ancorate ai palloncini.

Era stata inoltre individuata un’azienda italiana che effettua la vendita certificata di palloncini 100% lattice, materiale che si decompone totalmente nell’arco di qualche mese, in una tempistica pari, secondo alcuni studi che sono facilmente reperibili online, a quella di una foglia di quercia.

Prendiamo tuttavia atto dell’impossibilità di procedere con questa soluzione, come confermato dal Consigliere Cia, con il quale ho avuto un confronto a riguardo”.

E ancora: “Come Amministrazione abbiamo già assunto comportamenti che possano favorire l’eliminazione della plastica monouso, come in occasione della Giornata Ecologica, quando in collaborazione con l’azienda Levico Acque abbiamo consegnato a tutti i partecipanti bottiglie di acqua in vetro.

Da parte nostra faremo tutto il possibile per poter agevolare l’associazione Micologica, che da 50 anni si occupa con amore e passione dell’organizzazione della “Strozegada de Santa Luzia”, che fino all’anno scorso si concludeva con il rito dei palloncini, nel preservare questa tradizione, sicuramente con una forma nuova, ad impatto zero, ma che possa comunque tenere i bambini (di oggi e di ieri) con il fiato sospeso... e possibilmente con il naso all’insù.

Perché favorire il progresso, anche in tema ambientale, è certamente un dovere, ma questo non può non tenere conto delle tradizioni e dei sogni di diverse generazioni di bambini”.

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