I Comuni riscoprono il "piovego": cittadini a spalare la neve, tutti insieme per la comunità

di Massimo Dalledonne

Il piovego, il donare lavoro gratuitamente, ha una lunga tradizione in Valsugana. In passato era molto diffuso in tutte le comunità. Partiva e parte da una semplice ma fondamentale idea: io do una mano a te, domani tu la dai a me. Il piovego è ancora oggi diffuso tra le associazioni e, recentemente, in occasione delle recenti nevicate questa antica tradizione è stata riscoperta in alcuni paesi della valle.

Quello che arriva da Torcegno, ad esempio, è un messaggio forte e che sposa il vero significato dell’arte del piovego. Tutto è nato dall’amministrazione e dalla giunta comunale.
«È stata l’emergenza nell’emergenza che ci ha spinto a promuovere una iniziativa che ha coinvolto l’intera comunità. Con un appello - ricorda la sindaca Daniela Campestrin - abbiamo chiesto ai nostri cittadini di darci una mano nella pulizia delle strade. E la risposta è stata entusiastica». Più di sessanta di persone si sono messe a disposizione. Chi con la pala da neve in mano, chi mettendo a disposizione i mezzi.

«Si è trattata di un’occasione - scrive in una nota il consigliere provinciale della Lega Roberto Paccher - per potersi rincontrare e per lavorare tutti assieme per il bene della comunità, fermo restando il principio delle norme inerenti il distanziamento sociale, ma rinnovando quel fare comunità che troppo spesso viene dimenticato e che persiste nei territori delle nostre montagne del Trentino. Complimenti davvero all’amministrazione comunale per questa lodevole iniziativa».

Ancora Daniela Campestrin: «È stato bellissimo vedere come, di fronte ad una situazione di emergenza e nel pieno rispetto delle regole sanitarie in atto, tante gente sia tornata a sperimentare la vecchia e mai sopita arte del piovego. A Torcegno abbiamo toccato con mano come, ancora oggi, sia possibile dare vita ad una forma di politica sociale con le persone protagoniste nella vita della loro comunità. Ma, soprattutto, cittadini che si prendono cura del loro paese».

Un’altra, bellissima esperienza, è quella promossa a Telve dove, rispondendo all’appello lanciato dal locale gruppo alpini e dai vigili del fuoco, diversi volontari si sono messi a disposizione della comunità per ripulire strade e vie del paese. «È stata una iniziativa nata in maniera spontanea, da qualche telefonata e messaggio in chat. Poi tutto è andato avanti in maniera spontanea». Così il sindaco di Telve Matteo Degaudenz che ne approfitta per ringraziare tutte le persone e le associazioni che hanno dedicato gran parte del loro tempo libero: non solo alpini e pompieri anche l’oratorio, gli sportivi dell’Us Telve, la sezione dei fanti e la Pro Loco. Pala in mano hanno sgomberato la neve dall’asilo, liberato gli accessi al campo sportivo e ripulito anche i vialetti del cimitero comunale.

Da Telve a Castello Tesino dove, anche qui, il locale corpo dei vigili del fuoco volontari si è messa a disposizione della comunità. Quattro giorni di lavoro, in tutto 325 ore uomo. E al loro fianco molte persone che si sono prodigate per liberare strade e piazze dal manto nevoso che aveva abbondantemente ricoperto la conca.
«Lo abbiamo fatto togliendo il tempo delle nostre ferie, alle nostre famiglie, ai nostri figli, ai nostri nipoti, ma con la coscienza di fare il bene del paese». Così ricordano il loro impegno i tanti volontari. «In questo modo abbiamo dimostrato l’attaccamento alla nostra comunità: molti ci hanno elogiato, altri forse meno ma lo facciamo sempre a testa alta. Ringraziamo gli abitanti delle contrade che, vedendoci lavorare, ci hanno aiutato, anche quelli che invece ci guardavano lavorare senza muovere un dito».

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