Forte Busa Grande riaperto per le visite e con due opere d'arte

di Luigi Oss Papot

Ha riaperto ufficialmente sabato pomeriggio il forte Busa Grande, la roccaforte della prima guerra mondiale che sorge, scavata nella roccia, sul dosso sopra la località Compet a quasi 1.500 metri di quota e che ogni estate è meta di diverse migliaia di visitatori.
La «guardia di ferro», che ospitava una batteria di obici corazzati, fu realizzata in appena tre mesi e mezzo, nell’inverno del 1915, su progetto del capitano Emil Hütter della direzione del Genio di Trento; al suo interno, una decina di metri nel sottosuolo, ad animare la struttura, una cinquantina di soldati che potevano indirizzare i loro obici sul fronte italiano tramite due cupole corazzate (il magazzino interno poteva ospitare fino a 1000 granate), più una cupola d’osservazione.
Questa interessante storia, ancora per lo più sconosciuta, va detto, soprattutto in Alta Valsugana, è stata raccolta l’anno scorso in un libro curato da Volker Jesckeit, ormai nome famoso nel settore delle fortificazioni trentine della prima guerra mondiale. È stato lo stesso ingegnere tedesco ad accogliere i primi visitatori, domenica scorsa, assieme ad Alberto Toldo e Michele Pintarelli, volontari che contribuiscono all’apertura del forte.

Quest’anno il forte si è anche arricchito di due nuove opere di Roberto Conti, giovane artista locale che aveva già donato una scultura di un soldato che porta in spalla un ferito: si tratta di un grosso libro scolpito nel legno, con incisa una poesia di Alberto Toldo dal titolo «Sentinella» e dedicata proprio al forte, e il blocco «Oltre le linee», ricavato da una radice attorcigliata con l’aggiunta di vari reperti, che simulano un soldato che sbuca appena dalla trincea.

Inoltre, grazie ai finanziamenti dei bandi Leader, il forte è stato dotato di un impianto video/audio che migliorerà ancora l’esperienza di visita (si ipotizza di riprodurre, ogni tanto, delle simulazioni di bombardamenti all’interno), ed è in fase di ultimazione la condotta che porterà l’acqua potabile dell’acquedotto fino al forte, dove verrà installata anche una fontana che cerca di riprodurne una che si trovava proprio in quel luogo durante la guerra.

La Comunità di Valle provvederà poi ad installare anche una colonnina per la ricarica delle bici elettriche.

Presente al breve momento di apertura di stagione anche il sindaco di Vignola-Falesina, Danilo Anderle, entusiasta per come un piccolo comune montano, grazie alla forza del volontariato, riesca ad attrarre un consistente flusso turistico sulla montagna. Il forte sarà ora aperto e visitabile nei fine settimana. Lop.

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