Il «lockdown» al Compet: 20 residenti, ma la pandemia ha rinsaldato la comunità+

di Luigi Oss Papot

La pandemia di coronavirus che stiamo ancora affrontando e che ha portato con sé, oltre a un doloroso carico di vittime, anche problemi economici e sociali, a ben guardare ha contribuito anche a riscoprire quegli aspetti della vita cui prima si dava poca importanza.
E le piccole comunità, paradossalmente, hanno tratto giovamento dal lockdown, rinsaldando quel senso di unione che le contraddistingueva, già da prima dell’arrivo dell’epidemia.
Ne è un esempio la piccola località del Compet, a quasi 1.400 metri di quota, nel Comune di Vignola Falesina e sul bivio che da una parte porta a Vetriolo e dall’altra alla Panarotta.
I residenti fissi (senza contare, ovviamente, chi ha lì la seconda casa) sono una ventina, tre sono le attività ricettive (due alberghi e un garnì wellness) che sia durante l’estate che durante l’inverno, vista la vicinanza con il comprensorio sciistico, viaggiano sempre con un gran numero di clienti; due sono attualmente i cantieri attivi su altrettante case in ristrutturazione.

Un paragone che non regge con la vicinissima località di Vetriolo, che in linea d’aria dista 500 metri (o due tornanti di strada) e che da molto, troppo tempo, non vede ripresa all’orizzonte.
Durante l’isolamento per la pandemia non sono comunque mancati i controlli da parte delle forze dell’ordine neanche qui, dove il rischio era che molti potessero rifugiarsi dal fondovalle, contravvenendo alle disposizioni: ma i residenti non si sono arresi. E pur mantenendo tutte le distanze di sicurezza, si sono uniti e in due giornate di lavoro hanno donato nuovo lustro alla chiesetta dell’Assunta, costruita «a piovech» dai residenti nel 1971 alle porte del bosco di Busa Grande.

Doppia mano di colore all’intonaco esterno, pulizie profonde all’interno, sistemazione del tetto, della staccionata di accesso e di tutta la zona attigua ed ecco che, anche in tempo di pandemia, una piccola comunità si è riscoperta unita.
Tanto che ora, sempre grazie al lockdown, è nato anche un gruppo whatsapp col quale le comunicazioni viaggiano ancora più in fretta.

Non che prima la piccola comunità non fosse unita, ma ora, si può dire anche grazie a quello che si è stati costretti a vivere per la pandemia, lo è ancora di più.
«Per quanto riguarda la nostra attività - racconta Matteo Anderle, albergatore e presidente della Panarotta srl- abbiamo riaperto solo come servizio mensa per i pochissimi operai qui presenti. Li gestiamo con sale separate, bagni separati, e sanificazione continua. Durante la chiusura totale ne abbiamo approfittato per fare molti lavori. Speriamo di aver intrapreso la strada della ripresa, e quando si potrà riaprire al pubblico noi saremo pronti».

Non è rimasta ferma nemmeno la famiglia Oss, proprietaria dell’altro albergo e ristorante del posto: «Abbiamo anche noi fatto diversi lavori - spiega Fabrizio Oss - visto il tempo a disposizione. E poi ci siamo dedicati tutti alla chiesetta. Come struttura noi siamo ancora chiusi ed aspettiamo la data ufficiale prevista dal governo per riaprire, sempre con tutte le prescrizioni del caso».

Pure al Maso Buneri, durante il lockdown, le famiglie residenti si sono date da fare ed hanno sistemato una piccola edicola: qualche opera di muratura e falegnameria, una tinteggiata e il capitello è tornato come nuovo.
«Forse che in questo momento storico -commenta il sindaco Danilo Anderle - riusciremo a ragionare in un’ottica diversa da prima e ad avere più coesione territoriale. Sarà questa la vera forza per il futuro anche delle piccole comunità montane come le nostre».
Il sindaco annuncia anche una serie di lavori in prospettiva del ritorno del turismo: il forte Busa Grande verrà collegato all’acquedotto e verrà costruita una fontana il più simile possibile a quella che, in tempo di guerra, si trovava in quel posto, e verrà installato un impianto audio e video, con i contributi del Progetto Leader, che ricreerà anche i suoni di una battaglia.

Ma poi anche illuminazione, asfalti, barriere stradali, acquedotto a Falesina e appalti per i prossimi mesi segnano la vitalità di questa piccola, grande comunità.

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