Muore 10 giorni dopo la moglie Fu prima vittima del coronavirus

Sono deceduti una decina di giorni l’una dall’altro. Era il 12 marzo quando, all’età di 81 anni, era scomparsa Graziella Stringari Corbo. Un arresto cardiaco, la corsa dei soccorritori di Trentino Emergenza, l’arrivo in pronto soccorso sono stati molto rapidi, ma purtroppo non ci fu nulla da fare.

Fu la prima vittima trentina di coronavirus: l’annuncio fu dato nella conferenza stampa quotidiana dalla Provincia, con l’assessore Stefania Segnana molto provata e commossa.
Nella notte tra lunedì e martedì, purtroppo, è spirato anche il marito di Graziella, Antonino Corbo. Pochi giorni dopo il decesso della moglie era stato ricoverato presso l’ospedale di Rovereto, positivo pure lui al virus. Una storia d’amore lunga una vita che si è conclusa in maniera improvvisa e drammatica, colpendo duramente i figli Andrea e Cristina, i nipoti.

La comunità di Borgo, che pure conta relativamente pochi casi di positività (7 in totale dall’inizio dell’epidemia) deve fare i conti purtroppo con un elevato tasso di mortalità: il virus si è portato via già due concittadini, stimati ed apprezzati.
La morte di Graziella Stringari, descritta come una donna molto attiva ed energica, colpì molto i cittadini perché giunta improvvisa, come un fulmine a ciel sereno, in una donna che non mostrava affatto i segni dell’affaticamento, né per l’età né per la malattia.

L’attenzione da parte dei sanitari durante l’intervento d’urgenza a casa della signora Stringari fu elevatissima, in quanto già sofferente di patologie respiratorie croniche. Il sospetto però che la patologia all’apparato respiratorio fosse causata dal coronavirus ha indotto il personale ospedaliero ad effettuare un tampone post mortem all’anziana: tampone che diede esito positivo.

I due figli della coppia, risultati pure poi positivi al tampone, furono posti in quarantena (che termina oggi, per un beffardo gioco del destino) assieme al padre Antonino, che pochi giorni dopo iniziò a mostrare i sintomi da Covid-19: fu portato all’ospedale di Rovereto, dove è spirato ieri alle prime luci dell’alba.

La notizia è arrivata in paese in mattinata lasciando nello sconcerto molte persone che, in tutti questi anni, avevano conosciuto sia la signora Graziella che lo stesso Antonino Corbo. Il marito, infatti, era una persona molto conosciuta ed apprezzata in paese. Una vita lavorativa, la sua, interamente trascorsa in banca. Per diversi decenni aveva lavorato in zona, una carriera che lo aveva portato a dirigere importanti filiali dell’allora Banca di Trento e Bolzano. Direttore fino alla fine degli anni ‘80 della sede nel capoluogo della Bassa Valsugana, a Borgo aveva deciso di mettere radici con la famiglia e, prima di godere il meritato riposo e la pensione, aveva diretto anche la sede di Levico Terme per chiudere la sua carriera presso la sede centrale di Trento in via Mantova. Antonino Corbo aveva 85 anni.

I funerali, causa emergenza sanitaria, si svolgeranno in forma strettamente riservata: molto probabilmente l’estremo saluto gli verrà dato assieme all’amata moglie Graziella. Un ultimo viaggio da percorrere insieme come insieme hanno trascorso gran parte della loro vita.

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