Le denuncia del farmacista: «In Primiero tanti turisti come fossimo a Natale»

di Manuela Crepaz

L’avviso del sindaco di Primiero San Martino di Castrozza Daniele Depaoli e i controlli delle forze dell’ordine, vigili e polizia locale alle entrate nord e sud di valle, nonché nei centri abitati pare abbia cominciato a sortire l’effetto desiderato.

Domenica, infatti, a San Martino di Castrozza si sono visti in giro molti meno turisti e non residenti a spasso o lungo i pendii innevati con bob e slitte. Lo conferma pure il dottor Giorgio Trotter (foto), farmacista di Primiero che stigmatizza certi comportamenti di cui è stato testimone, come quelli di coloro che si sono vantati di essere riusciti a salire a San Martino bypassando i controlli.

Cosa è successo?

«Viviamo di turismo, quindi si devono fare dei distinguo, ma certi comportamenti non vanno bene. Comprendo chi ha deciso ancora un mese e mezzo fa di rimanere a San Martino nella propria seconda residenza quando l’emergenza non era scattata. Non mi va più bene quando, come in questi giorni, vengono parenti o amici in visita senza motivo e si sentano in vacanza in questa fase critica perché possono essere causa di contagio. Viviamo una situazione grave da non sottovalutare: non è corretto che non rispettino il divieto di rimanere a casa, perché noi valligiani facciamo la nostra parte uscendo solo per necessità. Lo vedo io stesso in farmacia: chi viene è per l’approvvigionamento di farmaci o consigli, non per acquistare la cremina. Questa mattina (ieri, ndr) l’affluenza è calata, ma quest’ultima settimana, soprattutto lo scorso week end, abbiamo lavorato moltissimo, non dico come a Natale, ma poco ci è mancato. Sembrava che le persone non avessero percepito la gravità della situazione”.

Cosa le chiedono i non residenti?

«Le introvabili mascherine che non abbiamo e igienizzante, che lo produciamo noi. Classico alcool etilico 96° al 60% che la farmacopea inglese reputa efficace per igienizzare le superfici e le mani. Dopo averne prodotto un centinaio di litri, ora comincia però a scarseggiare perché non troviamo più l’alcool e gli spruzzini. È importante lavarsi le mani non appena si rientra a casa, dopo aver maneggiato soldi, carrelli, superfici nei negozi. Ma è sicuramente una bufala quella che il virus si attacchi ai vestiti, si propaga solo per prossimità, toccandosi o stando a distanza ravvicinata».

È preoccupato della situazione che si è andata a creare con l’afflusso di turisti?

«Purtroppo nel fine settima scorso, per farle un esempio che mi riguarda perché salgo ogni mattina da Fiera, non c’era un posto per parcheggiare la macchina tra San Martino e Passo Rolle. Anche dopo il blocco agli spostamenti c’era tanta gente. Sabato sono andato a prendermi qualcosa da mangiare al supermercato e sembrava un fine settimana classico, zeppo di turisti e anche lì mi hanno confermato di aver lavorato parecchio. Quello che mi ha dato più fastidio, è aver sentito qualcuno che si vantava di essere riuscito a salire a San Martino bypassando i controlli. È una mancanza di rispetto inaudita. Ora vediamo, sono passati 7-8 giorni dall’ondata, perciò dobbiamo aspettarci qualcosa perché impianti di risalita, ristoranti, bar, negozi sono stati sottoposti ad un potenziale rischio di contagio. Sono giustamente in allerta, dobbiamo seguire le regole perché siamo tutti a rischio, è inutile scherzare. Ma ben venga se qualcuno canta dalle finestre».

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