Pinè e porfido: scontro fra Asuc sul completamento della strada del Castelet

di Giorgia Cardini

Botta e risposta. La botta arriva dal presidente dell'Asuc di Tressilla e consigliere comunale di maggioranza a Baselga di Pinè, Marco Avi ; la risposta, a stretto giro, la dà il presidente dell'Asuc di Miola ed ex consigliere di minoranza Massimo Sighel .

L'oggetto del contendere è quello che da un bel po' di tempo ha rotto l'armonia che regnava tra le Amministrazioni separate degli usi civici dell'altopiano: il completamento della strada del Castelet.
Il nuovo capitolo vede Avi minacciare di richiesta risarcimento danni le Asuc che non firmeranno la convenzione messa a punto dal Comune di Bedollo per completare, a spese dei proprietari la strada del Castelet. L'occasione per questa nuova mossa arriva dalla proposta di convenzione per la predisposizione del progetto di coltivazione del macrolotto numero 2 messa a punto dal Comune di Baselga di Pinè. Proposta «prematura», scrive il presidente dell'Asuc al Comune il 21 febbraio, in quanto «l'esercizio della nuova attività di coltivazione delle cave dell'area estrattiva di San Mauro è vincolata alla realizzazione del collegamento viario con la Sp71, la cosiddetta strada del Castelet e, conseguentemente, fino a quando non sarà completata la pista di collegamento, non possono essere rilasciate nuove autorizzazione per l'escavazione del porfido».

Se l'Asuc di Tressilla ha detto sì alla convenzione, «purtroppo non tutti i comproprietari della p.f. 2454/2 - prosegue Avi - concordano sull'urgente necessità di completare la pista e permettere il rilancio economico dell'area estrattiva, favorendo l'attuale stato di inerzia che comporta notevoli danni all'intero settore del porfido e in particolare alla nostra frazione, che è impossibilitata a concedere l'uso dei lotti estrattivi attualmente non utilizzati ed è costretta a ridurre il canone a un concessionario che non può sviluppare il progetto di coltivazione della cava ed è, inoltre, inibita la prosecuzione dell'attività del frantoio».

Ragione per cui Avi si riserva, da presidente dell'Asuc, «la facoltà di valutare la possibilità di risarcimento dei danni subiti e subendi» se dovesse persistere ulteriormente «l'inerzia di alcuni comproprietari».

Netta la replica di Sighel, presidente dell Asuc di Miola e in prima fila nel dire no alla nuova convenzione. Datata 6 marzo e inviata al Comune e a tutti i presidenti delle Asuc comproprietarie dei lotti, precisa innanzi tutto che è interesse di tutti togliere il traffico pesante dalla frazione di San Mauro, tutelando anche al meglio la risorsa porfido. Detto questo, ricorda il proprio impegno nel sollecitare i concessionari dei lotti 2 e 3 a rispettare gli impegni sottoscritti e il Comune a farli rispettare.

Senza successo, come è noto, mentre dice: «Non mi risulta che il presidente dell'Asuc di Tressilla, anche nella sua veste di consigliere comunale, si sia mai attivato in tal senso». E affonda: «Anzi, la mia azione a tutela del bene comune, è stata indebolita proprio da quelle Asuc, come Tressilla, che hanno revocato il mandato di capofila all'Asuc di Miola».
Sighel respinge quindi ancora una volta la proposta di addossare ai proprietari delle aree il costo del completamento dalla strada del Castelet («che espone gli amministratori Asuc a possibili future cause per danno erariale»), affermando che «non si tratta di inerzia, ma di rispetto delle regole stabilite nei disciplinari e nella legge sulle cave». Per questo, dice, «giudico del tutto inopportuna la minaccia contenuta nella sua comunicazione, con la quale Avi si riserva la facoltà di valutare la possibilità di risarcimento di danni. Tale minaccia costituisce una indebita forma di pressione affinché i presidenti Asuc accettino di sottofirmare la convenzione proposta dal Comune di Bedollo» e «tale soluzione si prefigge lo scopo di sollevare dalle proprie responsabilità l'amministrazione comunale, che in questi anni è stata del tutto inerte di fronte alle inadempienze dei concessionari, esonerando questi ultimi da obblighi e oneri loro spettanti».

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