Val dei Mocheni, tensioni a Palù il sindaco Moltrer accusa: «Attacchi alla mia famiglia»

di Luigi Oss Papot

A meno di 4 mesi dalle elezioni comunali che toccheranno anche i comuni della Valle dei Mocheni (Palù, Fierozzo, Frassilongo e Sant’Orsola) e quello di Vignola Falesina, si può dire che sia l’incertezza a regnare sovrana fra i primi cittadini.

Un po’ ovunque, passate le feste natalizie, si stanno susseguendo ora incontri e riunioni di coalizione per iniziare a fare i primi bilanci di legislatura, capire quali e quante persone sono eventualmente disponibili a proseguire mettendosi a disposizione nella prossima campagna elettorale.

Conclusione di legislatura amara per Stefano Moltrer, sindaco di Palù del Fersina che, a maggio 2015, vinse le elezioni per un solo voto (82 a 81) battendo lo sfidante Franco Moar: devono ancora essere sciolte le riserve ma la propensione è quella di non ripresentarsi. «La prossima settimana - spiega Moltrer - faremo una riunione per capire come e cosa fare».
Moltrer però non nasconde come sia già alta la tensione: «Ultimamente ho ricevuto vari attacchi personali - prosegue Moltrer - specchio di un modo di fare politica meschino e arrivista che punta solo alla posizione a differenza del bene della comunità.

Il possibile candidato ha agito sulla mia famiglia in modo grave. Mi spiace per chi mi sostiene e mi ha sostenuto ma per me ci sono delle priorità che la politica non deve corrompere e compromettere. La priorità è ora mia figlia.
Mi spiace in quanto la nostra presenza totale e vicinanza giornaliera in questi anni è in contrapposizione ad un candidato che nemmeno abita qui per questioni di lavoro. Non so come farà la comunità ad avere risposte».

Il sindaco di Fierozzo, Luca Moltrer, che si accinge a concludere il suo secondo mandato primo cittadino, afferma che sta «ancora valutando cosa fare»: «Ci siamo trovati con la squadra dopo le feste - conferma Moltrer - per capire come agire. Se ci saranno le condizioni anche perché non si spacchi il paese a metà, l’intenzione è quella di proporci per un’ulteriore legislatura».

Stesso discorso per Ivano Fontanari, sindaco di Sant’Orsola che si appresta a concludere la sua prima legislatura da primo cittadino del centro più grande della valle. Sono in corso anche in questo caso le valutazioni per capire quale sia l’azione migliore, ma traspare comunque la volontà di ricandidare.

Diverso il discorso per Bruno Groff, sindaco di Frassilongo (e attuale vicepresidente della Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol) in quanto con la fine dell’attuale legislatura non potrà più candidarsi come primo cittadino del paese: ha raggiunto infatti il limite massimo di tre mandati previsti dalla normativa. In questo caso andrà trovato un volto nuovo disponibile a ricoprire il ruolo di sindaco.

Ancora incerto, ma propenso a ricandidare, è anche il sindaco di Vignola Falesina, Danilo Anderle, pure al traguardo del primo mandato da primo cittadino: «Abbiamo iniziato a fare dei ragionamenti - spiega Anderle - e pare che a maggio si presenterà anche un nuovo candidato sindaco. Se ci saranno le condizioni dunque mi ripresenterò anche io». Il sindaco Anderle tiene a sottolineare però come il voto che designerà il sindaco per i prossimi cinque anni abbia anche un valore in più in quanto è in discussione la vita dei cosiddetti piccoli comuni, già oggi costretti giocoforza alle gestioni associate: «Non sono contrario alle gestioni associate - commenta Anderle - anzi sono favorevole purché siano fatte bene e cioè per un ambito omogeneo, come potrebbe essere quello che coinvolge i comuni della Valle dei Mocheni e Vignola Falesina. A livello provinciale pare potrebbe esserci un’apertura per introdurre dei cambiamenti, speriamo si prosegua in questa direzione».

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