Mezzo secolo di Cofav: i frutticoltori della Valsugana tra festa e strategie

di Valentina Fruet

 Moltissimi i soci riuniti sabato pomeriggio all’interno del magazzino della Cofav a Caldonazzo per festeggiare i 50 anni dalla fondazione del Consorzio dei frutticoltori dell’Alta Valsugana, che si compone di 125 soci attivi sul territorio della Valsugana, della Vigolana e di Tenna. Un traguardo importante celebrato alla presenza dei sindaci Giorgio Schmidt e Cristian Uez di Caldonazzo e Calceranica, dei rappresentanti di Melinda Ennio Magnani e del Consorzio La Trentina Rodolfo Brachetti; sul palco anche Marina Mattarei presidente della Federazione trentina della Cooperazione e il vicepresidente della Provincia, Mario Tonina. 

Cofav ha un passato importante alle spalle, fatto di aiuto reciproco, sfide e investimenti da parte dei soci fondatori di quella che oggi è una realtà importante non solo per la Valsugana ma per tutto il Trentino e che guarda allo sviluppo futuro. Ideata nel 1966, il primo vero conferimento avvenne nell’autunno del 1968, come ha spiegato il presidente di Cofav Luca Tomaselli, raccontando le origini di quello che poi è diventato il punto di riferimento per l’agricoltura di tutta la vallata.
«Sono stati 50 anni importanti - queste le parole del sindaco Schmidt - per la comunità, la Valsugana e la storia di Cofav, nata quando la maggior parte delle famiglie del territorio viveva di agricoltura; fondata sui valori della collaborazione, questi ci sono rimasti come eredità territoriale che conserviamo come patrimonio e tradizione anche grazie a Cofav, portavoce di intere generazioni».
Ospiti speciali dei festeggiamenti sono stati due dei fondatori del Consorzio, Cesare Mittempergher e Alfonso Martinelli, che hanno raccontato le origini di sacrifici e investimenti. «All’epoca si cresceva tutti insieme e ci si accordava per un unico scopo. Eravamo giovani agricoltori di Levico, Tenna, Caldonazzo, Calceranica e Bosentino e dovemmo sottoscrivere delle cambiali di 4 milioni a testa per poter garantire per la realizzazione del nostro progetto; quando arrivò il via da Bruxelles, potemmo tirare un sospiro di sollievo e iniziare a costruire quello che per tutta la vita e ancora oggi ci ha dato una grande soddisfazione».

I presenti hanno applaudito al racconto di una realtà così vicina ma che sembra impossibile da realizzare ai giorni nostri: la creazione di un’impresa che «ci ha permesso in questi anni di presentare il Trentino così com’è in un momento di festeggiamento dovuto per ringraziare chi è venuto prima di noi e guardare avanti» ha dichiarato in merito Tonina, comunicando la sua vicinanza e quella del governo provinciale a Cofav e l’apertura e la disponibilità ai progetti futuri.
Proprio di unità hanno parlato anche Magnani e Brachetti, ricordando l’accordo tra Melinda e La Trentina che «è un inizio che permetterà, imparando dal passato, di continuare a produrre ricercando il miglior prodotto frutticolo in mercato mondiale in cui la produzione di mele è raddoppiata negli ultimi anni. Se siamo uniti e collaboriamo quello che gli altri fanno noi riusciremo a farlo meglio e intercettare i gusti del mercato in evoluzione».
Cinquant’anni di crescita delle aziende e della struttura stessa tramite notevoli investimenti come la recente sistemazione delle celle frigo originali, inaugurate proprio ieri in occasione dell’anniversario.

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