Sul versante valsuganotto del Lagorai il lupo fra razzia di 13 pecore

 Tredici pecore sbranate in una notte. E’ questo il macabro bottino del lupo nella notte fra lunedì e martedì nei pressi di Malga Conseria, nel cuore del del Lagorai e sul territorio comunale di Scurelle.
La razzia del predatore è scattata sul gregge appena rientrato dal Vanoi, che si trovava al pascolo sui prati lasciati liberi una settimana fa dalle manze dell’azienda Le Giare di Renato Costa, rientrate a valle. 
Il sindaco di Scurelle Fulvio Ropelato è allo stesso tempo preoccupato ed arrabbiato. «La preoccupazione è per le persone che in malga ci vivono e per i tanti turisti che frequentano queste zone, anche perché a quanto mi risulta questa è la terza predazione in Lagorai, dopo quelle a Malga Ezze e a Malga Bolenga. Ora la stagione turistica volge al termine, ma se non si fa qualcosa l’anno prossimo il problema lupo si ripresenterà ingigantito». 
C’è poi la rabbia declinata in amarezza e indignazione, che il primo cittadino articola in tre punti: «Il primo: sembra che le carneficine del lupo debbano essere accettate come la normalità, quasi che mucche e pecore debbano scontare il fatto di essere di sostentamento all’uomo come una colpa. Ha dignità il lupo, ma perché la stessa dignità non viene riconosciuta dal mondo ambientalista anche agli altri animali? Il secondo: è vero che ci sono gli indennizzi per gli allevatori, ma quelli sono soldi della collettività, soldi sborsati da tutti i cittadini: possibile che nessuno trovi qualcosa da ridire a riguardo? Il terzo: le zone malghive sono ritenute essenziali per la biodiversità in montagna. Per valorizzare e talvolta ripristinare questa pratica i Comuni hanno investito milioni di euro. Attenzione, però, perché se va avanti di questo passo c’è il rischio che le malghe vengano abbandonate nuovamente. A passo Vezzena la minaccia c’è già stata...»

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