A Calceranica l'ospitalità diffusa porta 750 notti e oltre 23 mila euro

 Una serata per restituire alla comunità i primi, positivi dati raccolti dal progetto «Ospitalità diffusa» e vedere in quale direzione sarà possibile muoversi in un futuro per far rivivere le seconde case presenti nei comuni turistici trentini.
L’amministrazione del Comune di Calceranica al Lago ha aderito all’iniziativa, sposandone gli scopi e i mezzi e ben felici ne sono stati quelli che lo scorso novembre avevano aderito al progetto proposto da CBS, Società Benefit Community Building Solutions, e messa a punto con il Comune, la Comunità Alta Valsugana e Bersntol e la Cassa Rurale Alta Valsugana. 
L’obiettivo è stato quello di migliorare il patrimonio immobiliare esistente, valorizzare il potenziale turistico del territorio e creare opportunità lavorative locali. Soddisfatta l’amministrazione, guidata dal sindaco Cristian Uez, insieme ai proprietari di seconde case che hanno aderito e già nell’ottima estate appena conclusa hanno potuto vedere la propria casa vacanze occupata e disponibile sulle maggiori piattaforme on-line utilizzate sia da italiani che da stranieri per le prenotazioni come Booking.com. 
«Si tratta di un progetto che ha prospettiva futura e che sta suscitando parecchio interesse; una prima fase, con alcune situazioni già online, che permette di intervenire sul recupero delle 600 seconde case presenti sul nostro territorio comunale» ha esordito Uez. Fanno ben sperare infatti i dati presentati dal presidente di CBS Francesco Gabbi, e molti erano i presenti alla serata interessati alle modalità di adesione al progetto nei prossimi mesi.
«Siamo partiti con 12 case e, in 6 mesi, 5 di queste erano operative e lo sono state per tutta l’estate». È su queste che è stato calcolato un totale di oltre «23.000 euro di entrate per 750 notti trascorse e 51 soggiorni prenotati». 
Ma in che modo CBS ha «recuperato» queste strutture per metterle a disposizione del turista? Si è trattato in primo luogo di conteggiare il patrimonio immobiliare presente sul territorio, successivamente «abbiamo calcolato la tipologia di proprietari per trovare la soluzione più adatta; sono stati fatti sopralluoghi, foto, abbiamo preparato la descrizione della casa, gestito le prenotazioni, oltre alla gestione operativa di accoglienza degli ospiti».
Presente alla serata anche uno dei proprietari, Mattia Pilati, che si è complimentato per la riuscita del progetto: «Tutto questo premette la rinascita del territorio: Calceranica, come altre località vicine, ha avuto un periodo d’oro quando ero ragazzino, seguito da uno meno felice. Se l’amministrazione mette in campo opportunità come questa, vanno sposate». Per gli interessati sono state presentate anche opportunità al riguardo messe in campo dal Gal Trentino orientale e dalla Cassa Rurale. Una buona partenza per un progetto che, in  futuro, vedrà un maggiore coinvolgimento anche dell’Apt e delle aziende sul territorio, con la creazione di una rete e di una start-up che permetta di gestire il tutto con le forze del territorio e offrire soggiorni di alta qualità in case altrettanto valide. «Favorire la manutenzione degli immobili ha ricadute positive anche per la vivibilità di un centro storico e del territorio» ha concluso il sindaco Uez «che se rinasce, lo fa per tutti».

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